Via Crucis per la Pace

LA VIA CRUCIS…PER LA PACE!
La Consulta delle aggregazioni laicali della diocesi di Isernia Venafro, presieduta da S. E. Mons. Cibotti e per
desiderio dello stesso, si è impegnata perché si potesse tornare a vivere la Via Crucis della sera della domenica
delle Palme, istituita dal nostro Vescovo prima della Pandemia, come segno di avvio alla settimana Santa, in
preghiera, su temi di giustizia sociale, rilevanti non solo per il popolo di Dio, ma di cui questo deve farsi carico
condividendone la responsabilità.
Un momento di comunione diocesana, dunque, vissuto nelle piazze e nei vicoli del centro storico di Isernia,
dove si concentra, simbolicamente, la vita della nostra città: dal silenzio dei vicoli, al rumore dei bar nelle
piazzette, che sembra voler “anestetizzare” il grido di chi, senza voce, ha bisogno di essere ascoltato.
Quest’anno si è voluto ricominciare pregando per la PACE. Una parola che, associata inesorabilmente, alla
parola guerra, è terribilmente vessata e messa a dura prova da fatti che sono il nostro presente.
La via Crucis ha così espresso in ogni Stazione un commento al Vangelo e una preghiera di intercessione –
frutto di meditazioni proprie delle associazioni o di citazioni- che hanno volto lo sguardo sulle evidenze in cui
l’assenza della pace genera la guerra: quella combattuta con le armi per il delirio di onnipotenza dei potenti;
ma anche quella dei disagi esistenziali e ralazionali, generati dall’indifferenza e dalla cultura del relativismo,
che sfociano nella violenza anche tra pareti domestiche, nella violazione della dignità umana a tutti i livelli
fino a quella sui bambini o dei ragazzi, nelle dipendenze, nella perdita della libertà personale che può portare
al suicidio. Nel cuore di ogni uomo, in fondo, dalla sofferenza può scaturire la ricerca di “terre della speranza”
che vengono percorse senza esitazione, con il rischio di naufragare in circostanze in cui il valore della vita
può perdersi (eutanasia e aborto) o in scelte che portano al deturpamento ambientale, purtroppo ad opera
dell’uomo che toglie senso alla bellezza dell’opera di Dio: il creato e le sue creature.
Nel camminare insieme, vivendo la passione di Cristo, si sono uniti a “portare la croce” molti fratelli e sorelle
che le piaghe le portano sulla loro “pelle”. Anche gli studenti della scuola secondaria di secondo grado hanno
voluto condividere il cammino della passione di Cristo, meditando la XV Stazione, quella dove Gesù Risorge
da morte : < Questo è il tempo della speranza per tutti. Nessuno è nato per restare chiuso in una tomba. Allora
tutto sembrerà più leggero e capiremo finalmente che tutto ciò che ci schiaccia possiamo sollevarlo
affidandoci a Colui che ha vinto la morte. A colui che crede in noi, perché noi siamo molto di più di ciò che ci
opprime. Non abbiamo paura, dunque, di ciò che ci affligge, poiché in Gesù nostra Speranza tutto diviene
salvezza!>
Ci siamo ritrovati in tanti a voler seguire la Croce, insieme al nostro Vescovo, nella consapevolezza che al di
là delle vibrazioni emotive che ciascuno ha potuto vivere, la pace va costruita nella quotidianità e fatta
crescere nelle pieghe dell’esistenza dove si consumano le più oscure fatiche giornaliere.
Questa consapevolezza è stata oggetto della LITANIA DELLA SOLIDARIETA: “ Con Cristo che soffre nel suo
popolo” a cura di Don Francis Tiso, con cui si è conclusa, in maniera nuova, la Via Crucis: < Per questo, dopo
aver meditato, una stazione dopo l’altra, le tappe della Via Crucis, vogliamo immaginare che il Signore, non
ancora stanco di percorrere la via della volontà del Padre, percorra le strade della nostra città dei nostri
tempi, accanto a tutti coloro che oggi vivono situazioni di dolore>.