Sabato 29 febbraio 2020 – nella forania di Venafro è iniziata la Quaresima con la Statio Quaresimale presieduta da S.Ecc. Mons Camillo Cibotti, vescovo della diocesi di Isernia- Venafro, dal vicario Mons. Rocco Iannacone, dai sacerdoti e i frati della forania. La Statio è iniziata dalla chiesa di S.Simeone percorrendo via Caserta, la piazza di Porta Nuova attraversando il centro storico fino alla Concattedrale S.Maria Assunta. Durante questo cammino di penitenza verso la Pasqua i fedeli, il gruppo degli Scout Agesci Venafro 4 e l’Azione Cattolica insieme al clero hanno recitato preghiere e intonato canti. Con questa processione della Statio si ripercorrono le ultime tappe della Passione del Signore: dalla condanna davanti al pretorio di Ponzio Pilato fino alla sepoltura, presso il Calvario. Si fa così memoria di quanti con il loro sangue hanno reso testimonianza a Cristo, e la loro evocazione diventa stimolo per ciascun cristiano a rinnovare la propria adesione al Vangelo. Conclusa la Statio il vescovo ha celebrato la S.Messa nella Concattedrale S.Maria Assunta e nell’omelia ha sottolineato le tre tentazione di Gesù nel deserto. La prima tentazione fa intravvedere la via della povertà evangelica. Dinanzi alla tentazione dell’avere tutto e subito, il discepolo impara ad attendere i tempi del Padre, che nella sua provvidenza sa provvedere a tempo opportuno quanto è necessario. Ciò che nutre e fa crescere il Figlio non è soltanto il pane, quanto piuttosto la relazione, il legame d’amore che il Padre intrattiene con lui. Nella seconda tentazione, Gesù è tentato di possedere un regno grande e potente se viene a patti con il diavolo, ma il Figlio non cede il dono della libertà e della dignità regale che ha già ricevuto nel suo battesimo. La terza tentazione è la più insidiosa perché fa leva sulla Scrittura e si svolge a Gerusalemme, meta della missione di Gesù e sede del tempio e della gloria di Dio. Il Figlio viene collocato nella sua stessa casa e sfidato nella sua fiducia ben riposta nel Padre. In questa tentazione, tuttavia, Gesù sa comprendere e riconoscere il rischio di sempre, quello che ha corso il suo popolo nel cammino del deserto è mettere alla prova Dio. La Quaresima si presenta a noi come un serio cammino di verifica della nostra fede: credere significa attraversare, fidandosi di Dio, i diversi spazi che incontriamo nella nostra vita, anche i deserti, anche gli smarrimenti; però non si tratta di un cammino da percorrere in solitario. Accanto alla fede che dobbiamo sperimentare siamo invitati sempre più a maturare la coscienza che lo Spirito conduce il nostro cammino e lo accompagna sempre, proprio come ha guidato Gesù nel deserto dove egli si è preparato, nella lotta, a compiere la sua missione.
Venafro 04-03-2020 Parrocchia SS.Simeone e Caterina