San Pietro Celestino esempio di servizio

Il richiamo di Mons. Cibotti alla pratica di questa virtù sociale oggi così necessaria

SAN PIETRO CELESTINO ESEMPIO DI SERVIZIO

Il richiamo di Mons. Cibotti alla pratica di questa virtù sociale oggi così necessaria 

Don Francesco Bovino

Il ricordo annuale del santo eremita Pietro del Morrone è stata un’occasione per i numerosi fedeli accorsi nella citta di Isernia per venire a pregare il “santone”, meditando sulla sua vita ed il suo esempio di santità. In mezzo ai grandi festeggiamenti non sono mancati, infatti, i momenti di riflessione e di approfondimento che hanno riportato i devoti indietro nel tempo ad incontrare il “servo umile e saggio” che il Signore ha regalato alla sua Chiesa. L’amore e la devozione verso questa figura eccelsa della Chiesa ha spinto anche da luoghi lontani ad accorrere ai piedi del Santo per pregarlo, ammirane le virtù ed ascoltare i suoi insegnamenti. Nel corso del solenne pontificale, celebrato nella cattedrale di Isernia lo scorso 19 maggio, il vescovo Mons. Camillo Cibotti non ha mancato di sottolineare le virtù eroiche del santo isernino presentandone ancora una volta la semplicità di cuore e la profonda umiltà, virtù cardine di tutta la sua vita. Tra le sue tante qualità spirituali,  quest’anno il presule ha voluto porre l’accento su una virtù che nel santo isernino ha brillato in maniera particolare: la virtù del servizio. “San Pietro Celestino – ha detto il vescovo – non vedeva certamente nel papato un segno di potere; questo voler essere servo era qualcosa che gli lacerava il cuore, quel cuore non solo di monaco ma prima ancora di credente”. “Anche la gerarchia della chiesa, infatti, riveste un ruolo di servizio al popolo di Dio, un compito che deve far crescere la comunità, la disponibilità ad essere motivo e stimolo ad un cammino che attraverso i singoli carismi intesi come poliedriche ricchezze della Chiesa”. Nella figura di Celestino V Mons. Cibotti ha presentato a tutti un fulgido esempio di coraggio e di testimonianza nell’ambito del servizio. “E’ importante cogliere anche oggi – ha sottolineato – l’apertura di Pietro del Morrone al servizio anche in quel percorso misterioso che lo ha portato ad abbandonare il papato, preferendo la rinuncia al compromesso”. E ha aggiunto: “Se io dovessi interpretare questo segnale per una autentica conversione del cristiano di oggi, dovrei suggerire a tutti di riscoprire il gesto umile di sentirsi non adatti o non superiori ad altri, senza pensare solo agli onori dimenticando, così, oneri e responsabilità”.  Concludendo, poi, la sua omelia, il vescovo si è rivoto ai fedeli esortandoli a sentire l’orgoglio di avere un così grande concittadino. “Noi di Isernia – ha chiosato – abbiamo questa ricchezza che va non solo rivalutata ma deve essere colta come un motivo di vanto perché in questo papa noi vediamo un esempio di semplicità e di servizio contro ogni egoismo e attaccamento al potere”.