ANNIVERSARIO DELLA BEATIFICAZIONE DI MARIA GARGANI
Mons. Cibotti ha presieduto la solenne eucaristia nella chiesa del sacro Cuore di Isernia
Sr. Angela Sarnataro
Sabato 18 maggio 2019 alle ore 19,00 nella parrocchia del Sacro Cuore dei Padre Francescani Cappuccini in Isernia, con una solenne celebrazione in onore della Beata Maria Crocifissa del Divino Amore (al secolo Maria Gargani) presieduta da Sua Ecc. Mons. Camillo Cibotti Vescovo di Isernia-Venafro, si sono conclusi gli eventi del primo anniversario della beatificazione. Erano presenti a questa celebrazione, oltre al parroco Fra Nazario e confratelli, la Madre generale Suor Gloria Pasquariello, altre due Consigliere generali Suor Vittoria Mantino e Suor Ortensia Yameogo, oltre a tanti amici e parrocchiani. L’animazione del coro diocesano diretto dal M° Marco di Lenola con tocco paradisiaco, ha fatto rivivere l’entusiasmo e le emozioni del 2 giugno scorso, giorno della beatificazione di Maria Crocifissa del Divino Amore.
Mons. Cibotti, all’omelia, ha voluto sottolineare, prendendo spunto dalle letture proposte dalla liturgia del giorno, la virtù teologale dell’amore che ha mosso tutta la vita della Beata. Questo amore maturato all’interno della sua famiglia dove l’ha vista nascere il 23 dicembre del 1892 a Morra de Sanctis, in provincia di Avellino. Il padre educatore alla fede dei suoi otto figli, ha saputo imprimere i sigilli delle virtù teologali e morali, tanto che la piccola Maria, all’insaputa dei genitori, riceve a soli otto anni la prima comunione. Maria nel suo cuore sapeva di dover esercitare una vocazione, quella dell’insegnamento, e sarà maestra per tutta la vita, forgerà anime all’istruzione ma soprattutto alla scuola del Cuore di Gesù, quel Cuore che in una notte mistica la invitava a lasciare il mondo e a consacrarsi a Lui. Nel suo itinerario spirituale, l’incontro con P. Pio da Pietrelcina nella primavera del 1918 fu determinante. In un colloquio con il direttore spirituale P. Pio, ella rivela di aver avvertito l’ispirazione di fondare un nuovo Istituto, che rispondesse al grido di Gesù sulla croce: «Ho sete» e che le sue suore si chiamassero Apostole del Sacro Cuore eucaristico di Gesù che vent’anni dopo fu pienamente riconosciuto come famiglia religiosa. L’abbandono totale in Dio e la piena corrispondenza alla sua grazia testimonia anche l’attualità del suo insegnamento e del suo messaggio per il mondo contemporaneo e per ognuno di noi.
Facendo suo il motto paolino “Tutto posso in colui che mi conforta”, la Madre si spinse fino al martirio incruento per poter rispondere sempre alla volontà di Dio e far crescere nelle numerose difficoltà il suo Istituto che si estendeva per il bene spirituale della gioventù ed insieme ad una efficacia assistenza delle opere parrocchiali, propagandare con zelo apostolico, tra il popolo l’amore al Sacro Cuore e all’Eucaristia e sostenere i sacerdoti nel loro quotidiano, con la preghiera e l’aiuto spirituale, proponendosi come madre affettuosa accanto a ciascuno di essi.
La Beata Maria Crocifissa del Divino Amore, dopo una lunga vita spesa per il Sacro Cuore, muore a Napoli il 23 maggio del 1973. Le sue spoglie mortali riposano nella cappella dell’Istituto.