LETTERA APERTA DI MONS. CIBOTTI AI GIOVANI

Guerre, violenze, femminicidi, Intelligenza Artificiale.

Le preoccupazioni e le speranze del vescovo di Isernia-Venafro

di don Francesco Bovino 

“Inizio questa lettera aperta, dedicata a voi, “sulle spalle di giganti”: il nostro Papa,

Francesco, ed il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella”.

Con queste parole si apre la lettera aperta che Mons. Camillo Cibotti, vescovo di Isernia-Venafro ha indirizzato a tutti i giovani della diocesi a cui ha voluto confidare in termini semplici e paterni le ansie e le preoccupazioni del suo cuore di fronte alle inquietanti situazioni sociali a cui stiamo assistendo in questi ultimi tempi.

Il vescovo si unisce agli interventi di Papa Francesco e del Presidente Mattarella che abbiamo ascoltato in questo finale di anno con i quali hanno affrontato le allarmanti notizie che vengono dai luoghi di guerra e dalle angoscianti vicende di cronaca che ogni giorno ci vengono riferite.

Nella sua lettera il presule si rivolge direttamente ai ragazzi con delle domande provocatorie con l’intento di coinvolgerli nella ricerca di soluzioni ai problemi di questa società.

“So che siete catturati dai giochi di ruolo – dice Mons. Cibotti – e che spesso vi immergete talmente in essi da identificarvi nei protagonisti. Io non vi propongo un gioco di ruolo! Ma desidero che possiate mettervi in gioco nella vostra vita! Con la vostra profonda intelligenza provate a pensare cosa fareste se foste voi a capo delle superpotenze: provate ad immaginare quali scelte fareste se da voi dipendessero le sorti della terra e degli uomini che la abitano. Sì, perché la nostra storia locale è profondamente intrecciata a quella nazionale ed internazionale … e voi potete farne parte!”.

Il vescovo diventa ancora più diretto: “Come capo di stato di una delle qualsiasi superpotenze di questo mondo, quale politica vi sentireste di attuare per risolvere le situazioni di conflitto e le lotte di classe, per superare le ideologie totalitarie? Sapreste dare una lettura, personale e non suggerita da altri, di questo mondo? Vi sentireste capaci di suggerire una soluzione, investendovi tutto, anche la vostra vita? Rimproveriamo gli altri di non sporcarsi le mani e di rimanere ai bordi della strada a guardare, senza sentire neppure il minimo disagio nel non fare nulla. Voi avreste un’idea percorribile da suggerire?”

E conclude: “Da parte mia sono ansioso di leggere le vostre proposte e di farle diventare strumento di lavoro per chi occupa i posti di responsabilità nella nostra società”.

Ci auguriamo che da tutto questo possa nascere un forte stimolo per i nostri giovani al coinvolgimento e alla partecipazione attiva nella costruzione di un futuro migliore e di un mondo più giusto.

(allegato: il testo della lettera) [apri]