La lettera della CEI in vista delle nuove iscrizioni scolastiche –
di Don Francesco Bovino –
E’ stato pubblicato il Messaggio della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana in vista della scelta di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica nell’anno scolastico 2024-2025.
La Religione Cattolica è una disciplina che, a pieno titolo, viene inserita nei curriculi scolastici perché dà ragione della cultura, dell’arte, della vita stessa e delle espressioni varie della nostra civiltà che è fondamentalmente cristiana e completa la formazione globale della persona, favorendo l’autonoma maturazione delle scelte e valutazioni personali in campo religioso.
L’insegnamento della religione è presente in quasi tutti i sistemi scolastici europei in ragione del ruolo che il fenomeno religioso riveste e di come influisce nella vita sociale e nella tradizione culturale.
In Italia l’insegnamento della religione cattolica (abbreviato IRC), comunemente chiamato “ora di religione”, è un istituto del Concordato tra lo Stato italiano e la Chiesa Cattolica, quale riconoscimento del valore della cultura religiosa e in considerazione del rilievo dei principi del cattolicesimo come parte integrante del patrimonio storico del popolo italiano.
Prevede che in tutte le scuole pubbliche italiane siano inserite nell’orario scolastico lezioni settimanali di insegnamento della religione cattolica, garantendo contestualmente alle famiglie e agli studenti la possibilità di avvalersene o meno.
La scelta di seguire tali lezioni viene comunicata all’inizio del ciclo di studi e vale automaticamente per gli anni successivi, fatta salva la possibilità di modificarla ogni anno.
Nella lettera i vescovi italiani si rivolgono direttamente ai giovani: “Un pensiero particolare va ai giovani chiamati per la prima volta a scegliere personalmente l’insegnamento della religione cattolica. Cari ragazzi, ci rivolgiamo a voi attingendo alle parole rivolte da papa Francesco a migliaia di vostri coetanei l’estate scorsa durante la Giornata mondiale della gioventù a Lisbona. Voi, cari studenti, “pellegrini del sapere”, cosa volete vedere realizzato nella vostra vita e nel mondo? Quali cambiamenti, quali trasformazioni? E in che modo l’esperienza che fate a scuola può contribuirvi? Cercate e rischiate! Abbiate il coraggio di sostituire le paure con i sogni! Noi abbiamo fiducia in voi. Possa l’Irc, con il contributo di tutti, sostenere le vostre famiglie”