Le Consacrate riflettono sui carismi

Si è tenuto a Scapoli il ritiro spirituale delle comunità religiose femminili di tutta la diocesi

LE CONSACRATE RIFLETTONO SUI CARISMI

Si è tenuto a Scapoli il ritiro spirituale delle comunità religiose femminili di tutta la diocesi

Sr. Angela Sarnataro

Tenendo fede alla programmazione dei ritiri spirituali mensili, domenica 17 marzo, le comunità religiose femminili della diocesi di Isernia-Venafro si sono ritrovate a Scapoli presso le Suore Adoratrici del Sangue di Cristo. L’incontro è stato iniziato con l’agape fraterno preparato con amore e generosità dalla comunità ospitante. Abbiamo condiviso in armonia e gioia questo primo momento. Il secondo momento è stato di riflessione spirituale guidata da Don Rocco Iannacone vicario episcopale della diocesi di Isernia-Venafro sul tema: “I carismi, sorgenti di dinamicità e rigenerazione spirituale”. Ci ha spiegato che non esistono carismi fuori della Chiesa perché ogni carisma è suscitato dallo Spirito per la Chiesa, con la Chiesa e nella Chiesa. Tutte le congregazioni nascono da un carisma. Chi vi partecipa è chiamato ad essere custode e non aiutante. Occorre essere sintonizzati sulla frequenza dello Spirito Santo che è artefice dei carismi. È lo Spirito di Dio che ha suscitato il carisma nei fondatori/nelle fondatrici e fa sì che continui dopo di loro. Dove c’è dinamismo vuol dire che c’è fedeltà al carisma. Condividere il carisma è una ricchezza; esso è destinato alla necessità della Chiesa. Bisogna portare bellezza, vivacità e creatività al carisma, “bellezza sempre antica e sempre nuova” (Sant’Agostino). Esso è una risorsa grande per rinnovare la Chiesa. A Dio nulla è impossibile; nella natura ha tolto l’impossibile, quando dà un incarico ad una persona dà anche la grazia di portarlo a termine. Il carisma è un rinnovamento della Chiesa. Ogni giorno dobbiamo vigilare, superare la tentazione sulla nostra misura. È necessario essere sincronizzati con lo Spirito Santo che è l’artefice del carisma. Il diavolo tende di ostacolare il bene. Noi da che parte stiamo? Con Dio o siamo dall’altra parte? Colui che si mette di traverso è contro Dio. Il diavolo è uno specialista di discordia, disarmonia e incomprensione. Per amare bisogna morire due volte l’io e l’io. Il  carisma deve portare al noi. Vale la pena ricordare quello che affermava Sant’Ignazio di Antiochia: “Procuratevi di riunirvi nel rendimento di grazie. Dire grazie che siamo famiglia. Il male viene distrutto dalla concordia. San Bernardo di Chiaravalle diceva che “il demonio teme poco chi prega, chi digiuna, chi è casto, ma teme coloro che sono concordi nell’amore”. Maria, serva umile e obbediente è madre e modello di comunione (cfr. Ap 12,11-18).

Il carisma è prodigio vissuto con il Vangelo. Dove c’è dinamismo c’è fedeltà al carisma. Il discepolo non si stupisce di fronte ai miracoli ma si stupisce se nel suo incontro con l’altro lascia un seme. La scarsità dei frutti porta a credere che non è vissuto pienamente il carisma.

Dopo questa riflessione frontale e condivisone, siamo passate al momento dell’orazione e qui davanti a Gesù Sacramentato abbiamo cercato di ruminare la parola e lasciarci coinvolgere dall’amore di Cristo per le sorelle. Il sacramento della Riconciliazione a conclusione di questa bellissima giornata ci ha caricato di entusiasmo, pronte per affrontare con occhi nuovi il cammino quaresimale nelle nostre comunità.