Educare all’affettività, impresa ancora possibile

La presidente della TEEN STAR Donatella Mansi ad Isernia per il Convegno IRC 2018

Molte domande spesso interrogano insegnanti, educatori, genitori e coloro che si trovano alle prese con ragazzi sempre più spaesati e ricchi di perché a cui dare una risposta. Il mondo d’oggi sembra aver scelto la logica del provare e del fare ciò che ci si sente, rinchiudendosi in una forma di individualismo mascherato da libertà personale, rimanendo tuttavia spaesato di fronte alle profonde domande di senso che caratterizzano il percorso di crescita di ogni essere umano. Una di queste domande è urgente: è ancora possibile educare i nostri giovani all’affettività e all’amore? Di chi e compito? Con quali obiettivi? In un momento storico-culturale di grande rinnovamento, dove valori, modelli e figure di riferimento vengono sempre più messi in discussione, ci si trova a fare i conti con un insinuante dubbio sull’educabilità di qualcosa che sembra essere estremamente personale e soggettivo: il mondo degli affetti. Le nuove generazioni ricevono costantemente informazioni su modelli relazionali e sessuali subìte acriticamente, quando ancora non hanno raggiunto la maturità emotiva e intellettuale per poter scegliere e valutare liberamente i propri comportamenti. I genitori spesso delegano alla scuola la formazione sui temi riguardanti: affettività, sessualità, identità e rispetto di genere. In questo contesto socio-culturale è necessario rendere le nuove generazioni consapevoli e informate ed educare i giovani alla salute generativa con una metodologia adeguata alla fase dell’età evolutiva che stanno attraversando.

Di questo spinoso tema si è occupato il Convegno IRC per gli Insegnanti di Religione Cattolica che l’Ufficio Scuola Diocesano ha organizzato nei giorni scorsi ad Isernia e nel corso del quale è stata proposta una possibilità per uscire da questa impasse educativa rappresentata dal programma TEEN STAR. Per parlare di questo innovativo progetto è stata chiamata la stessa presidente nazionale, la pedagogista dott. Donatella Mansi che, ha relazionato sul tema: “La bellezza dell’amore umano scoperto e raccontato alle nuove generazioni”. Per esaminare, poi, alcuni aspetti clinici rappresentati dai pericoli insiti nella diseducazione in questo campo era presente anche la ginecologa dott. Angela Scungio, direttore del Consultorio “Il Girasole” che ha spiegato il funzionamento del cervello dell’adolescente e ha parlato delle Infezioni a Trasmissione Sessuale (IST). Presente al convegno anche il vescovo di Isernia-Venafro Mons. Camillo Cibotti che ha attivamente stimolato la discussione provocando i docenti con esperienze di vita quotidiana e scolastica. Cuore di tutto il convegno è stato, dunque, la presentazione del programma TEEN STAR (Sexuality Teaching in the Context of Adult Responsibility, ossia ‘Sessualità vissuta in un contesto adulto’). Il programma si propone di accompagnare bambini, adolescenti, giovani e anche genitori, in un’esperienza ricca di significato, con l’intento di permettere l’instaurazione di relazioni significative tra il tutor e il gruppo, che fungano da base per il dischiudersi alle domande di senso più profonde che ognuno di noi porta con se. Il suo obiettivo del programma è quello di accogliere e condurre l’individuo nella consapevolezza di se, per rispecchiarsi nella bellezza e complessità del genere umano, attraverso la scoperta delle cinque sfere che lo compongono: la dimensione fisica, sociale, spirituale, intellettuale ed emozionale.

Prendendo le distanze dai classici paradigmi tipici dell’educazione sessuale, fatta di metodi normativi, basati sulla rigorosa e intransigente affermazione dell’astinenza sessuale o da linee costruite sulla concezione del sesso sicuro, l’antropologia di base che guida il programma TEEN STAR, invece, è di tipo personalista: l’individuo, soggetto attivo della propria esistenza, viene strappato da una dimensione individualistica che rende la persona schiava dei propri istinti ed emozioni, per considerarla come qualcuno pienamente consapevole, inserito in un progetto di vita unico e da realizzare nella pienezza delle potenzialità che possiede.

In questo modo viene data la possibilità ai giovani di trovare dentro se stessi le risposte e di ricevere uno sguardo aperto e attento verso il desiderio di felicità di ogni ragazzo, che è il desiderio di amare ed essere amato.

don Francesco Bovino