Necrologio del Canonico don Vincenzo Renella

Nelle prime ore del mattino del 4 Novembre 202: 0. 3.00 è tornato alla casa del Padre il canonico don Vincenzo Renella. Nasce a Parigi il 7/2/1927 da pasquale e da Maria Antonia Del Vecchio. Nell’ottobre 1939 entra in Seminario.

All’età di venti anni si trasferisce a Venafro ed entra nel Seminario regionale di Salerno per completare gli studi. Viene ordinato sacerdote il 26 giugno 1955 da Sua Eccellenza Mons. Giovanni Lucato.

Nominato subito canonico della cattedrale di Venafro, vi rimane in servizio fino al 1987

anno della fusione delle due Diocesi. Nei primi anni di sacerdozio insegna francese nel Seminario

Vescovile di Venafro e dal 1958 al 1972 insegna religione nell’Istituto Agrario di Venafro. Diviene

Cappellano di Mastrati e Torcino nell’anno 1967: sino al 1974 a Mastrati, continuando poi la

missione a Torcino sino al 2001.

Nel 1977 diviene cappellano dell’allora SANATRIX di Venafro e ca il trasferimento di sede a Pozzilli, con il nome di NEUROMED. Vi rimane in carica fino al 2010. Svolse contemporaneamente il suo ministero come cappellano anche in Villa Flora in Montaquila, già iniziato nel 1980 sino al 2012.

Coadiuva come vice-parroco nelle Parrocchie dei Santi Simeone e Caterina e di Santa Maria di Loreto, dalla fine degli anni ottanta fino al 2012. Ricopre diversi altri incarichi temporanei sempre con disponibilità e generosità di animo.

Nel 2012 si ricovera in Villa Flora in Montaquila.

La sua vita è stata una esistenza sacerdotale spesa per la gloria di Dio e per il bene delle anime, nell’ambito della chiesa locale. Ha amato sempre e servito umilmente e incondizionatamente sino a quando il suo stato di salute glielo ha permesso.

Ha continuato a servire la Chiesa offrendo le sue sofferenze. unite alla sua incessante preghiera, sino alla fine. I suoi 65 anni di sacerdozio gli ha vissuti con umili servizi. ricoperti con spirito di fede, con saggezza, con umiltà e amore alla Chiesa impegnandosi con tutta la sua vita e sempre pronto a collaborare in unità con i confratelli. Se il prete è l’uomo toccato dall’amore di Dio e la sua vita è sempre in qualche modo un

mistero d’amore, Don Vincenzo si è sempre rispecchiato in questa visione.

Un aneddoto, da lui sempre raccontato, caratterizza e sintetizza la sua figura: l’Arcivescovo Cardinale di Marsiglia Marc Lalieur, che era stato suo rettore di Seminario a Parigi. partecipando al Concilio Vaticano Il, impedito per i lavori dello stesso, invia il suo segretario a Venafro per portare il suo personale saluto a Don Vincenzo e famiglia. Il segretario sapendo che di martedì era giorno dell’incontro del clero, non conoscendolo domanda: “come farò a riconoscerlo?”. Il cardinale – “Lo riconoscerai dal suo sorriso”. Infatti la sua caratteristica è stata sempre la giovialità e la serenità.

Ora è giunto alla casa del Padre. Il Signore lo accolga con le parole desiderate: “Vieni servo buone e fedele”.

Concattedrale di Venafro, 5 novembre 2020

Mons. Rocco lannacone

Vicario Generale