Le lacrime di Maria ci invitano alla conversione

Le toccanti parole di Mons. Cibotti davanti al reliquiario della Madonna delle Lacrime di Siracusa

“Cosa vuole dirci Maria con la sue lacrime?”. E’ partita da questa domanda la riflessione del vescovo di Isernia-Venafro, Mons. Camillo Cibotti nel corso della solenne celebrazione tenutasi lo scorso 24 giugno nella chiesa di San Giuseppe Lavoratore di Isernia, in occasione dell’accoglienza in quella parrocchia del reliquiario contenente le lacrime della Madonna di Siracusa.

In un evento così importante Mons, Cibotti ha voluto analizzare i motivi di un dono tanto grande fatto dalla Vergine all’umanità. “Le lacrime di Maria – ha affermato – sono il segno di un appassionato amore della Madonna per il suo popolo, per i figli di suo figlio e figli suoi”.

Ma c’è un particolare significato che il vescovo ha voluto sottolineare considerando le circostanze in cui il miracolo è avvenuto nel 1953 a Siracusa. “L’immagine di Maria che ha versato lacrime – ha ricordato – era a capo del letto di due sposi. E’ avvenuto, quindi, in una casa, in una famiglia. Questo mi fa pensare a come la famiglia sia oggi distrutta. La famiglia, infatti, è un segno tangibile della comunità cristiana. E’ la piccola chiesa domestica che purtroppo in questi nostri tempi è minata alla base. Se togliamo la famiglia togliamo tutto”. Il vescovo ha, poi, continuato considerando come “oggi anche la nostra gioventù sia spaesata perché tanti bambini e tanti ragazzi soffrono l’assenza di questo punto di riferimento nella loro vita”. Una riflessione, dunque, quella del vescovo che ha riguardato i drammi odierni che investono la famiglia cristiana e sui quali scendono amorevoli le materne lacrime di Maria. “Le lacrime della Madonna – ha aggiunto il presule –  ci interpellano e ci invitano a chiederci che cosa producano in noi! Quante lacrime dovremmo versare  anche noi sulla nostra condotta, su una vita che dovremmo avere il coraggio di cambiare. Le lacrime  sono segno del lavacro interiore, sacramentale, battesimale che tende a produrre proprio un cambiamento di vita”. E ha concluso pregando Maria Santissima affinché “le sue pie lacrime possano aiutarci a piangere responsabilmente sui nostri peccati per convertirci, per diventare nuovi, per riappropriarci della nostra dimensione di cristiani e non trascurare il senso della nostra testimonianza che siamo chiamati a rendere fin dal giorno del nostro battesimo”.