La Veglia di Pentecoste a Isernia

Il rito è stato animato dalla Parrocchia di S.Maria Assunta e presieduto da Mons. Cibotti

La sera di sabato 19 maggio, nella Cattedrale di Isernia, dopo i grandi festeggiamenti per il santo patrono, i fedeli della Diocesi di Isernia e Venafro, insieme al proprio Pastore, hanno prolungato la già memorabile giornata con un evento di grazia del tutto speciale, disponendosi a rivivere l’esperienza del Cenacolo di cui furono protagonisti Maria e gli Apostoli nella grande Veglia di Pentecoste, un appuntamento tra i più attesi di tutto l’anno liturgico. La veglia è stata animata dai giovani della parrocchia di Santa Maria Assunta di Isernia. Per ogni momento della veglia i ragazzi hanno rappresentato delle scene teatrali nelle quali lo Spirito veniva paragonato ad una luce che proviene da Dio per illuminare le tante vicende sbagliate della vita dell’uomo. Anche il vescovo, Mons. Cibotti, nella sua omelia, con fermezza, ha affermato l’importanza di lasciarsi illuminare dalla luce dello Spirito per superare odio, violenza, ostinazione e ogni sorta di resistenza al bene. “Noi viviamo spesso in situazioni di buio – ha affermato Mons Camillo – nelle quali abbiamo bisogno della luce. Lo Spirito santo è questa luce che illumina gli occhi della nostra fede per guardare come guarda Dio. Così scopriamo che l’amore di Dio è in mezzo a noi”.  Insieme alle rappresentazioni teatrali, un momento molto toccante della serata è stata la testimonianza di Titina Ambrosino che nel raccontare l’esperienza in Burundi della sua Onlus “Oltre la vita” ha reso evidente come lo Spirito Santo semina amore nel mondo attraverso i suoi doni che muovono l’umanità a diffondere il bene sulla terra. Al termine delle veglia ogni fedele ha portato a casa, simbolicamente, un sassolino con uno dei doni dello Spirito Santo, per meditare sulla grazia di questi carismi e ricordare di essere nella sua vita una pietra viva per l’edificazione della Chiesa e per il bene della società.