La Caritas di Isernia visita la Caritas di Aversa

“La Caritas non sia dispensatrice di cibo o di beni ma solo di dignità”. Questo è stato il tema dell’incontro conoscitivo-formativo a cui hanno partecipato martedì scorso i volontari dalla Caritas Diocesana di Isernia-Venafro. La caritas ospitante è stata quella della Diocesi di Aversa che, con il suo direttore don Carmine Schiavone, ha accolto la delegazione giunta dal Molise. Dopo una lunga condivisione delle rispettive esperienze diocesane, è iniziata la visita del centro polivalente” Madre Teresa di Calcutta, che offre una serie interminabile di servizi alla persona, dai centri ascolto ai progetti pedagogici contro la dispersione scolastica. Don Carmine ha spiegato, innanzitutto, il valore fondamentale della mensa che, grazie al servizio svolto da centinaia di volontari, accoglie quotidianamente circa cento fratelli in difficoltà. Poi    è stata aperta la casa per i fratelli senza fissa dimora o a rischio di marginalità sociale sempre affollatissima di persone con varie difficoltà. Ma ciò che è stato davvero meraviglioso scoprire è stato soprattutto il laboratorio tessile “La Gioia” che, attraverso corsi di formazione e accoglienze personalizzate, riesce a realizzare manufatti sartoriali per ogni tipo di evento, restituendo la capacità lavorativa a un numero sempre crescente di persone altrimenti prive di ogni prospettiva occupazionale.  I volontari della nostra diocesi hanno avuto così modo di conoscere una realtà solidale all’avanguardia, capace di dare ristoro a migliaia di persone attraverso l’umanizzazione e la contestualizzazione di politiche di aiuto sempre più variegate. Anche grazie a questa preziosa esperienza, nelle periodiche ipotesi di programmazione annuali, l’equipe della nostra caritas già dai prossimi giorni valuterà la possibilità di riproporre le progettualità condivise ad Aversa anche nella Diocesi di Isernia -Venafro. Si cercherà, cioè, di analizzare innanzitutto la fattibilità e la  sostenibilità di un laboratorio tessile che possa accogliere gli ex detenuti, i detenuti in misura alternativa e/o altre persone a rischio di marginalità sociale.