Islam nel mondo
Sintesi della Lezione Inaugurale tenutasi il 13 ottobre nell’Aula Magna della diocesi [leggi tutto]
di P. Luciano Verdoscia, comboniano
La conoscenza del mondo islamico, l’apertura verso di esso a partire dal documento sulla Fratellanza Universale, firmato ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019 da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb, ha costituito la base di discussione dell’incontro di Formazione Permanente tenuto, alla presenza del vescovo diocesano Mons. Camillo CIBOTTI, presso l’Aula Magna dell’ex seminario vescovile di Isernia il 13 ottobre u.s. dal padre Luciano VERDOSCIA, missionario comboniano.
Di seguito solo alcuni degli spunti evidenziati dal relatore che ha saputo intercettare e captare le attenzioni dei sacerdoti. Oggi nel mondo degli orientalisti quando si parla dell’Islam si parla di una realtà variegata di manifestazione per cui si cerca di analizzare le tendenze e le situazioni concrete di ogni realtà. Il mondo islamico non è un blocco monolitico ma diversificato. Da una parte, la diversità è un dato innegabile, dall’altro il mondo islamico condivide principi assoluti e generali a cui le variegate posizioni fanno riferimento.
Ciò che ha sconvolto le cronache in questi ultimi decenni certamente non deve portarci a semplicistiche classificazioni discriminanti. I musulmani non sono terroristi anche se nella storia l’Islam, come il Cristianesimo ed altre religioni, ha conosciuto periodi di terrorismo e di violenza. Il fatto che molta violenza persegua in modo così atroce e disumana, anche oggi sconvolge tutti, anche gli stessi musulmani.
La religione ha un influsso sulla società e sull’individuo sconosciuto altrove. Le cause delle reazioni violenti possono essere di matrice politica, economica o sociale ma saranno di diritto interpretate, da vari leader o imam, religiosamente. La religione ha un forte potere e a volte in maniera lecita ed illecita è a detta dei più strumentalizzata per altri fini.
Etimologicamente la parola Islām significa sottomissione, consegna, obbedienza, abbandono. Questo abbandono è, in modo speciale, sottomissione a Dio nella più totale accettazione di quella rivelazione avvenuta per tramite del profeta Maometto. Possiamo intendere per Islam la sottomissione all’insieme di tutte le credenze e pratiche che si richiamano al Corano (libro rivelato) e alla tradizione (Sunna) del profeta Maometto.
Non vi è nell’Islam il concetto di separazione tra le cose del mondo e la sfera del divino. E’ bene a questo proposito capire bene la visione islamica della società perché è proprio qui che si può individuare una sostanziale diversità strutturale della società. Per noi la secolarizzazione ha significato la chiara coscienza per la separazione tra ciò che concerne l’organizzazione del temporale e dello spirituale. Non è così per i musulmani. Con ciò vogliamo rilevare due cose. La prima è che vi è un grande divario di impostazione strutturale tra i governi di matrice laica e quelli di matrice religiosa. Il secondo punto è che nei governi di ispirazione religiosa, la religione è una discriminante per chi non la professa, in quanto l’appartenente ad un’altra fede o un non credente dovrà in qualche modo adattarsi a ciò che il musulmano accetta con fede.
[leggi tutto]