Chiamati alla sequela di Cristo

Chiamati alla sequela di Cristo

CHIAMATI ALLA SEQUELA DI CRISTO

Celebrata nella parrocchia di Sessano l’Ammissione agli Ordini Sacri dei seminaristi Francesco Zangara e Giuseppe D’Amato

di Don Francesco Bovino

Nella vita di tutte le diocesi ci sono dei momenti speciali che provocano nel cuore di tutta la comunità, ed in special modo del vescovo, una gioia immensa ed un profondo senso di gratitudine a Dio. Uno di questi momenti è quando un seminarista, dopo un lungo cammino di formazione culturale e spirituale giunge alla soglia del sacerdozio. Ossia, l’ultimo tratto del suo percorso formativo che lo introduce prima ad diaconato e poi all’ordine presbiterale. E’ quello che ha vissuto la diocesi di Isernia-Venafro sabato 27 aprile nel celebrare l’Ammissione agli Ordini Sacri dei seminaristi Francesco Zangara e Giuseppe D’Amato, ai quali ora mancano proprio questi ultimi due passi per diventare sacerdoti. Ma cosa significa essere ammessi agli Ordini sacri? È un rito sobrio ed essenziale con il quale la Chiesa, nella persona del Vescovo, dopo un primo discernimento, riconosce in un giovane la presenza di un’autentica vocazione al ministero presbiterale, e allo stesso tempo, lo affida all’amore fedele e benedicente di Dio e alla preghiera e alla custodia della comunità cristiana. Per dirlo con termini tecnici, l’ammissione agli ordini sacri del Diaconato e del Presbiterato è la manifestazione pubblica del proposito da parte di qualcuno di ricevere l’Ordine sacro che naturalmente deve essere accettato dal Vescovo e dalle persone che ne curano la formazione. Si tratta, quindi, di una tappa fondamentale nella vita del seminarista che viene presentato ufficialmente a Dio e a tutta la comunità, in cui la sua scelta viene ratificata dalla Chiesa e in cui lo stesso si appresta a ricevere nei prossimi anni il sacramento dell’Ordine.

Dunque, un motivo di grande gioia per una diocesi. Comprensibili, dunque, le parole del vescovo Cibotti che ha sottolineato l’avvenimento con grande enfasi. “Siamo qui per rendere grazie. Il nostro cuore è colmo di gioia e di gratitudine a Dio per un dono così grande”. “Abbiamo qui due giovani – ha detto il vescovo – che come i primi discepoli di Gesù hanno scelto di lasciare tutto per dedicare la loro esistenza al servizio del vangelo e della Chiesa. Sembra qualcosa di altri tempi ma ancora oggi ci sono dei giovani che hanno questo coraggio”. Mons. Cibotti, poi, si è rivolto ai due seminaristi neo ammessi sottolineando come nel loro caso, oltre alla vocazione sacerdotale, essi hanno scoperto quella religiosa che li ha spinti a seguire una speciale consacrazione nella Associazione di Vita Consacrata “Fiat! Totus Tuus” fondata da Fra Pio Maria Ciampi, con sede pastorale proprio a Sessano del Molise. Caposaldo della loro spiritualità è il carisma Trinitario-Mariano costituito da un fervente spirito di preghiera per l’adempimento delle parole del Padre Nostro “adveniat regnum tuum, fiat voluntas tua sicut in coelo et in terra”. “In questi tempi in cui si registrano crisi esistenziali, crisi sociali, crisi di valori – ha affermato Mons. Camillo –  esiste ancora la possibilità di giovani che sanno donarsi al Signore e seguire la sua voce. Francesco e Giuseppe vengono ciascuno da realtà ed esperienze diverse, avevano fatto prima altre scelte. Poi improvvisamente è arrivato un momento nella loro vita in cui hanno incontrato Cristo, per strade particolari, ed è iniziato il loro cambiamento”. “Ci auguriamo – ha concluso – che il vostro esempio germini nuove vocazioni per la nostra diocesi di cui c’è tanto bisogno ed è quello per cui vogliamo pregare tutti con fede”. “Affidato i neo ammessi a Maria Santissima. Ella è colei che dice il suo “sì” e in questo modo accoglie, concepisce e custodisce il Signore. Giuseppe e Francesco sono chiamato ad essere come lei la “via lucis”, la porta del cielo che in terra fa venire alla luce Gesù”.