49esima Settimana sociale dei Cattolici italiani

Anche la nostra Diocesi ha partecipato all’importante evento della Chiesa italiana.

La 49esima Settimana Sociale dei cattolici tenutasi a Taranto dal 21 al 24 ottobre scorso ha suscitato momenti di intensa riflessione su alcuni dei temi più attuali per la nostra realtà sociale: l’ambiente, il lavoro, la salute, lo sviluppo economico, la sostenibilità.

I lavori dell’assemblea, costituita da circa 1000 delegati provenienti da ogni parte del Paese, si sono svolti attraverso incontri e agorà digitali, che hanno permesso di affrontare temi e di lanciare proposte concrete. Anche il percorso preparatorio alle giornate pugliesi è stato lungo ed intenso attraverso una serie di incontri in tutto il Paese e anche nella nostra Diocesi, dove, ricordiamo, abbiamo presentato due proposte concrete (ModaImpresa e Izzi Fai da te) al Comitato scientifico e organizzativo e approfondito la tematica dell’ecologia integrale.

La Settimana sociale di Taranto rappresenta una tappa di un processo che tutta la comunità dei credenti in Italia è chiamata a percorrere e che è stata declinata, durante i lavori dell’assemblea, nel lancio del cosiddetto Manifesto dell’Alleanza dell’ecologia integrale, una piattaforma che lega insieme buone pratiche, enti del terzo settore, amministrazioni locali, cittadini attivi, giovani.

I lavori dell’Assemblea si sono conclusi con 4 proposte concrete, nella consapevolezza che il tanto proclamato principio di sussidiarietà debba essere realizzato concretamente e che il vero cambio di paradigma non può che realizzarsi attraverso l’impegno e la conversione sia personale che comunitaria.

La prima proposta offerta alla comunità dei credenti è quella di costituire per ogni parrocchia una comunità energetica, cioè un gruppo di cittadini o di imprese che diventano prosumer, cioè produttori di energia che in primo luogo autoconsumano azzerando i costi in bolletta e vendendo poi in rete le eccedenze.

A tal proposito, ha affermato Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto e Presidente del Comitato scientifico e organizzatore della Settimana Sociale: “Sappiamo che abbiamo bisogno di circa 7 gigawatt di nuova produzione da fonti rinnovabili all’anno se vogliamo raggiungere l’obiettivo di emissioni nette zero nel 2050. Se in ciascuna delle 25610 parrocchie del nostro paese si costituisse almeno una comunità energetica che produce al livello massimo possibile di 200 chilowatt (o facesse nascere più comunità che arrivano complessivamente a quella produzione di energia) avremmo dato il nostro contributo con 5,2 gigawatt di nuova produzione da fonti rinnovabili…”

La seconda proposta, ispirata alla finanza sostenibile, è di rendere le parrocchie e le diocesi “carbon free” nelle loro scelte di gestione del risparmio, utilizzando il loro voto col portafoglio per premiare le aziende leader nella capacità di coniugare valore economico, dignità del lavoro e sostenibilità ambientale coerentemente con le numerose prese di posizione nella dottrina sociale che evidenziano il ruolo fondamentale del consumo e del risparmio sostenibile come strumento efficace di partecipazione di tutti alla costruzione del bene comune.

La terza proposta partendo dal tema dello sfruttamento del lavoro e del caporalato, indica con fermezza alle parrocchie, ma anche alle famiglie, alle scuole e alle associazioni la pratica del consumo “caporalato free” e cioè un consumo di prodotti liberi da sfruttamento e con elevati standard sociali ed ambientali.

L’ultima proposta è quella che indica un forte sostegno alle alleanze tra i diversi soggetti presenti sui territori del Paese che operano per il bene comune.

Oltre alle 4 azioni concrete, poi, Mons. Santoro, nel suo discorso finale ha chiesto alle parrocchie e alle diocesi l’impegno a:

  • promuovere la nascita di cooperative di comunità, cooperative di consumo, comunità energetiche e gruppi di acquisto solidale (GAS);
  • studiare, capire e valorizzare la vocazione del proprio territorio;
  • valorizzare le aree interne anche attraverso la pastorale rurale;
  • essere audaci nel rivedere l’impostazione della formazione verso i giovani, senza aver paura di proporre nelle catechesi l’amore e la cura della Casa Comune;
  • provvedere a che vi sia nelle diocesi e nelle parrocchie un referente con la relativa competenza per la pastorale sociale, del lavoro e dell’ecologia integrale;
  • adoperarsi per la valorizzazione del ruolo della donna nella Chiesa ed in politica sostenendo misure per il tempo di cura della famiglia;
  • favorire e partecipare ai gruppi di cittadinanza attiva che nascono dai problemi del territorio.

La Settimana Sociale di Taranto è stato un cammino più che un convegno, come affermato da Don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale della CEI per i problemi sociali e del lavoro, e un forte richiamo ad un rinnovato impegno personale e comunitario per il bene comune, nel ricordo delle parole di Papa Francesco in occasione della benedizione Urbi et Orbi di venerdì 27 marzo 2020: «Siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo trovati su una stessa barca fragili e disorientati, ma allo stesso tempo importanti e necessari, chiamati a remare insieme e a confortarci a vicenda. Su questa barca ci siamo tutti. E ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo. Ma solo insieme. Nessuno si salva da solo».

E il Manifesto dell’Alleanza di Taranto rappresenta proprio l’invito a camminare insieme diocesi, parrocchie, istituzioni, società civile, adulti, giovani, laici, religiosi, per costruire un futuro di speranza sulla base di “impegni concreti di alleanze per la transizione ecologica, economica e sociale integrale”.

Agostino Francischelli

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