Sensibilizzazione per l’8 X Mille

Lettera del vescovo Mons. Camillo Cibotti al clero diocesano sulla sensibilizzazione per l’8X Mille [leggi]

Un semplice gesto che vale migliaia di opere –

di don Francesco Bovino –

I mesi di maggio e di giugno sono mesi dedicati ormai da molti anni alla sensibilizzazione dei fedeli a riguardo della destinazione del loro 8xmille alla Chiesa Cattolica. Anche i mezzi di comunicazione televisivi e radiofonici in questi giorni rimandano quotidianamente il messaggio. “Non è mai solo una firma. È di più, molto di più”, è lo slogan scelto per la nuova campagna di comunicazione 8xmille della Chiesa cattolica, che mette in evidenza il significato profondo della firma dei contribuenti: un semplice gesto che vale migliaia di opere. Sono infatti oltre 8.000 i progetti che, ogni anno, si concretizzano in Italia e nei Paesi più poveri del mondo. Ma non solo: in questo anno difficile a causa della pandemia, a fare la differenza per tanti è stata anche una semplice telefonata di un volontario, una parola di conforto, per i più giovani un collegamento su zoom che interrompeva i lunghi giorni di solitudine forzata. Migliaia i volontari che sono usciti di casa per portare una busta della spesa anche quando non c’erano i vaccini e la paura del Covid paralizzava nelle case. Sono tante, infatti, le storie di solidarietà a cui si può dare vita col semplice gesto di una firma.

Anche Mons. Camillo Cibotti ha voluto esprimere tutta l’urgenza di questo gesto inviando una lettera a tutti i suoi sacerdoti affinché si facciano strumenti di sensibilizzazione nei confronti dei propri fedeli che in questi giorni stanno compilando la dichiarazione dei redditi. “Vi esorto – ha scritto Mons. Cibotti – a sollecitare i fedeli, soprattutto gli anziani che non sono più tenuti a presentare la Dichiarazione dei Redditi, a firmare il Modello CU. Allo stesso modo, vi invito, nelle diverse opportunità che vi si dovessero presentare, a ringraziare e ricordare tutti coloro che si adoperano a tal fine, incoraggiando ciascuno a continuare a farlo ogni anno, con il 730 o il modello redditi PF”. Ha concluso, poi, la lettera con un invito paterno: “Carissimi, attraverso ciascuno di voi spero di poter arrivare al cuore della nostra gente, sempre così generosa, perché si senta sempre più partecipe delle necessità e dei bisogni della Chiesa Cattolica”.