I primi cinque anni di Pastore della Diocesi di Isernia-Venafro

La diocesi ha celebrato il 5° anniversario dalla presa di possesso canonico di Mons. Camillo Cibotti

I PRIMI CINQUE ANNI DI PASTORE DELLA DIOCESI DI ISERNIA-VENAFRO

La diocesi ha celebrato il 5° anniversario dalla presa di possesso canonico di Mons. Camillo Cibotti 

Don Francesco Bovino

“Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla”. Con il canto del celebre salmo 22 (23) ha avuto inizio il solenne pontificale celebrato lo scorso 28 giugno con il quale la diocesi ha festeggiato il quinto anniversario dalla presa di possesso canonico di Mons. Camillo Cibotti, vescovo di Isernia-Venafro. Mentre la città di Isernia stava vivendo la tradizionale fiera di Ss Pietro e Paolo, la diocesi ha voluto ricordare, così, il lieto evento accaduto proprio il 28 giugno del 2014. In una chiesa gremita di fedeli e alla presenza di tutto il clero diocesano, il vescovo, nella sua appassionata omelia, ha voluto riflettere proprio sulla figura del pastore in riferimento alle parole del profeta Ezechiele ascoltate nella prima lettura. “Come un pastore passa in rassegna il suo gregge. io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e le farò riposare. Oracolo del Signore Dio”. “ Il primo pensiero che voglio proporvi – ha detto Mons. Cibotti – riguarda la scelta di Dio di farsi Pastore del suo popolo. Il pastore ha un rapporto personale con il suo gregge, conosce una ad una le sue pecore e le chiama per nome. Dio, dunque, è pastore del suo gregge. Allo stesso modo anche il vescovo e i sacerdoti sono chiamati a rassomigliare a Dio e ad avere un rapporto personale con il popolo. Soprattutto, come dice il profeta Ezechiele, nei giorni ‘nuvolosi e di caligine’”.

Proseguendo, poi, con la sua riflessione, il vescovo ha toccato un altro aspetto della figura di Dio Pastore del suo gregge. “Dio è un Pastore Buono disposto ad amarci anche se siamo peccatori. Dio è gratuità e grazia. Insegna a tutti noi pastori ad essere meno presuntuosi e a confidare nella sua misericordia”.  Un richiamo diretto alla liturgia odierna della solennità del Sacro Cuore di Gesù. “Non è obsoleta questa devozione verso il Cuore di Gesù – ha affermato il vescovo -, come potrebbe farci pensare oggi la mentalità materialistica. Solo in esso noi scopriamo la fonte del nostro amore di pastori e di guide sagge e generose. Solo attratti dal suo amore noi sacerdoti possiamo vivere con altrettanto amore verso il nostro popolo”. Riflettendo su questa qualità di Dio, poi, Mons. Camillo ha concluso con un terzo aspetto che può essere utile a chi è chiamato a lavorare tra la gente.  “Dio va alla ricerca della pecora perduta”. Ad indicare che il vescovo e i presbiteri devono avere l’ansia pastorale di andare alla ricerca delle anime. Soprattutto dei giovani e delle famiglie, i due ambiti in cui si gioca il futuro della nostra società. Vivere la premura di accompagnarle e guidarle senza paura”. L’ omelia, si è, quindi, conclusa con una forte esortazione diretta a tutti i presbiteri presenti. “E’ l’amore che gioisce nel salvare una persona. Questo è l’amore di Dio che si è incarnato in Cristo Gesù. Che vive perché ama! Carissimi, noi siamo cristiani. Se non viviamo d’amore non siamo di Cristo!”.

A rendere ancora più solenne la celebrazione si sono aggiunti i Ministri Straordinari dell’Eucaristia da tutta la diocesi con il rinnovo del loro Mandato, che gli consentirà di distribuire la Comunione e di recarla agli ammalati nelle rispettive parrocchie.  Emozionante, infatti, è stato il momento in cui questi semplici uomini e donne (circa un’ottantina) si sono alzati in piedi rispondendo alla chiamata del sacerdote e rinnovando il loro impegno con un deciso “sì, lo voglio”.

ONORIFICENZE E NUOVI CANONICI

Nella cornice liturgica del quinto anniversario della presa di possesso canonico  di Mons. Camillo Cibotti, sono state annunciate un’importante onorificenza e alcune nuove nomine destinate a sacerdoti della diocesi che si sono distinti nel loro servizio pastorale. Prendendo la parola al termine della s.messa, il primicerio del Capitolo Pentro, Don Berardino Di Silvio, ha letto alla comunità la bolla papale con cui il Sommo Pontefice Papa Francesco ha insignito il vicario vescovile don Rocco Iannacone con il titolo di  “Cappellano di Sua Santità” e che acquista per questo il titolo di Monsignore. Sono stati, inoltre, nominati tre nuovi canonici, scelti dal Vescovo Cibotti su indicazione del Capitolo Cattedrale. Considerando l’anzianità  di servizio pastorale e riconoscendo come questo sia svolto con amorevole dedizione alle parrocchie e alla diocesi, il Vescovo ha promosso a far parte del gruppo capitolare i tre sacerdoti Don Remo Staffieri, Don Paolo Mazzoleni e Don Franc Shegeza che riceveranno le insegne di canonico il prossimo 30 agosto in occasione della Dedicazione della chiesa Cattedrale di Isernia. Infine, il Vescovo ha ufficializzato la nomina del nuovo direttore dell’Ufficio Missionario Diocesano nella persona di padre Angelo D’Addio dei Missionari Oblati di Maria Immacolata.

ucs