Giornata del Ringraziamento

RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO SANTO- Diocesi Isernia -Venafro

RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO SANTO- Diocesi Isernia -Venafro

GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO

Va perché io ti manderò lontano, tra i popoli” (At. 22,21)

Il 16 giugno u.s. solennità della SS Trinità, nel Santuario “ S. Maria della Pace”in Fragnete (IS) il Rinnovamento nello Spirito Santo diocesano, ha festeggiato la Giornata del Ringraziamento, nel diciassettesimo anniversario dell’approvazione dello Statuto dell’associazione, da parte della Conferenza Episcopale italiana. Il Vescovo Mons.Camillo Cibotti ha presieduto la Celebrazione Eucaristica. Erano presenti, per il livello nazionale, Carmela Romano, neo eletta membro del Comitato nazionale di servizio per l’area di formazione e, per il livello regionale, Enzo Lettieri, coordinatore regionale del Molise.

Abbiamo ripercorso le attività svolte e in corso, diocesane e dei singoli gruppi, caratterizzate dal “muoversi insieme” per l’adorazione carismatica con i Roveti Ardenti itineranti e la preghiera comunitaria itinerante. Sono state, così, raggiunte alcune parrocchie della nostra diocesi, ma, anche l’ospedale, alcune case di cura e riabilitazione a lunga degenza, nonché, il carcere, dove si anima periodicamente, l’adorazione carismatica insieme ai detenuti. Abbiamo sperimentato la gioia di un seminario di vita nuova ad extra nella parrocchia di Roccaravindola, dove il nostro Vescovo ci ha illuminato con una catechesi sui carismi. Grazie al lavoro che si sta facendo nei quatto gruppi presenti in diocesi, guidati dai relativi responsabili e dal Consigliere spirituale Padre Antonio Camelo, cresce l’impegno per la missione carismatica di evangelizzazione e di servizio all’uomo. La giornata si è conclusa con la proiezione del video sulle attività ed eventi nazionali e internazionali del RnS e l’ascolto delle testimonianze.

La Missione, è il tema scelto per la convocazione diocesana, consapevoli che la missione dell’annuncio della salvezza in Cristo Risorto, per ogni cristiano, inizia con il battesimo e prosegue con l’opera dello Spirito che aiuta a comprendere, attraverso l‘ascolto della Parola, ciò che Gesù ci ha lasciato da compiere, sul Suo esempio e alla Sua sequela.

Mons. Cibotti nella Sua omelia, ricca di insegnamenti, esortazioni e vicinanza paterna, ci ha fatto gustare la bellezza del Mistero della Santissima Trinità, attraverso un ragionare sapiente ha coinvolto, più volte, l’assemblea. Ci ha ricordato che L’amore di Dio ci ha generati, l’amore di Gesù ci unisce al Padre quali suoi figli, lo Spirito Santo fa vivere in noi il Padre e il Figlio: la Trinità vive in noi. Una Comunità deve essere un modello di Trinità, l’amore tra fratelli, che ha origine dall’amore di Dio, deve essere contagioso ed evangelizzante a mezzo dello Spirito Santo che Gesù ci ha mandato, dono di Dio per continuare ad amare sul modello di Cristo. Le prime Comunità cristiane, descritte nelle lettere Paoline, venivano riconosciute per l’unione fraterna. La missione è amare, ci ha detto il nostro Vescovo, fare comunione e unità per il bene comune e perché cresca la comunità dei salvati.

Carmela Romano, ha sviluppato il tema sulla missione, mettendo al centro della sua relazione la figura di Paolo, l’apostolo delle genti, argomentando con passione. Paolo, sulla strada di Damasco, riceve l’effusione dello Spirito, una rivelazione che dura una manciata di minuti, ma, che è un punto di non ritorno. Una conversione non solo morale ma esistenziale, che è molto di più! Quel Gesù che corrispondeva al Dio dei Padri lo rieduca e lo fa Suo strumento prezioso. Da quel momento la vita di Paolo è tutta per il Signore, fedele fino a dare la vita per dare testimonianza del Vangelo. Carmela Romano ci ha consegnato queste riflessioni su cui interpellarsi:” aprire il cuore al vangelo che ci è stato dato e ciò solo se si vive nello Spirito” quindi : ”quanto di me deve essere ancora rigenerato dallo Spirito?”e poi: “Quanto di me è veramente di Cristo?” e, continuando: “Mi sono preso cura dell’uomo che Dio mi ha affidato?… Nelle nostre mani passa l’opera di Dio, anche l’ultimo che è entrato nella comunità ha la stessa responsabilità, a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune”. Infine: ”Bisogna riconquistare la dimensione missionaria nello spazio quotidiano, è il cuore che deve essere in movimento. Il viaggio più lungo- la nostra Damasco- è dalla testa al cuore”.

Maria Spadafora (coordinatrice diocesana)