Alla ricerca della vera bellezza
E’ stato un grande successo l’esperimento del GrEst foraniale appena concluso nelle parrocchie del Volturno
I Parroci del Volturno
La bellezza esteriore viene ricercata da tutti, ma è davvero così importante? “L’essenziale è invisibile agli occhi”, come scrisse Antoine de Saint-Exupéry nel Piccolo Principe? In verità la bellezza è un concetto antico, discusso e ritrattato nel corso dei secoli, ma nella società contemporanea ha assunto una particolare importanza, tanto da essere continuamente promossa, pubblicizzata ed esageratamente osannata… peccato però che si tratti soltanto di bellezza esteriore e nessuno nomini un’altra forma di bellezza: quella interiore, la bellezza dell’anima, dell’essere, della persona nella sua profondità!
Questo è uno dei messaggi di Gesù che troviamo nel Vangelo. La bellezza di amare Dio, noi stessi e il prossimo. Tutto questo è da riscoprire nel cuore degli uomini. Per questo motivo le parrocchie della Forania del Volturno si sono interrogate su questo argomento ed hanno promosso e proposto la realizzazione del 1° GrEst di Forania nella Valle del Volturno per ragazzi dagli 11 ai 13 anni che si è tenuto dal 10 al 13 luglio scorso.
Il tema scelto è stato: “la Bellezza da Scoprire, Ricevere, Custodire, Donare”, per far riflettere i nostri ragazzi sul senso vero della bellezza. L’equipe è stata composta dai sacerdoti della forania, dalle suore presenti sul territorio nella Valle del Volturno e una buona presenza di giovani e adulti formati, delle rispettive parrocchie ospitanti.
La Parrocchia di Fornelli, ha trattato la tematica: “La Bellezza da Scoprire” il 10 luglio. L’Equipe dei giovani di Fornelli, hanno preparato con molta cura la visita guidata, facendoci gustare la storia e i vicoli del centro storico di Fornelli, da ricordare che tutt’ora è uno dei Borghi più Belli d’Italia.
Giunti nella Chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, il parroco Don Francesco Rinaldi, ha trattato sul tema della Bellezza da Scoprire dal punto di vista spirituale. Di che cosa stiamo nutrendo la nostra anima e corpo? Stiamo mangiando generosità, bellezza, profondità, tenerezza? Ci stiamo nutrendo di egoismi, intolleranze, miopie dello spirito, superficialità, paure? Se accogliamo pensieri comuni del vivere, questi ci fanno allontanare dal senso vero di bellezza, se invece accogliamo pensieri di bellezza dal Vangelo, essi ci fanno veri uomini e donne della bellezza. Il bello è uno strumento per la manutenzione del cuore e dei sensi. La Bellezza da Scoprire non è un’idea, ma un esperienza, una energia da concepire e in cui entrare. E’ prendersi cura di noi e degli altri.
Le Parrocchie di Pizzone e Castel S. Vincenzo, hanno trattato la tematica: “La Bellezza da Ricevere” l’11 luglio. Anche in questa parrocchia i giovani e adulti si sono avvicendati in generosità per spiegarci la sua storia e farci scoprire le bellezze di Pizzone. Saliti nel punto più alto del paese, ci si è trovati di fronte alla chiesetta dedicata alla Madonna dell’Assunta ma anche ad una visione meravigliosa della natura circostante. Qui tutti i ragazzi hanno ricevuto una icona di legno, dove da una parte c’era un immagine della Beata Vergine Maria e dall’altra gli stessi ragazzi ammirando il luogo e la natura, hanno dipinto ciò che li ha colpiti. Al termine del laboratorio a tema, ci si è diretti in chiesa madre, dove a parlare del tema del giorno è stato il parroco Padre Etienne. Ha detto: “La Bellezza da Ricevere è l’amore per il creato è quasi l’unica via che permette a Dio di penetrare in noi… La tendenza alla bellezza è il mezzo più frequente di cui Dio si serve per aprire l’anima dell’uomo. La bellezza è quella di chi sa aiutare, toccare con amore il povero, prendersi cura delle creature”.
La Parrocchia di Colli a Volturno, ha trattato la tematica: “La Bellezza da Custodire” il 12 luglio. Dopo l’accoglienza e la divisione dei ragazzi in squadre di diverso colore, i giovani di questo paese hanno descritto brevemente le notizie storiche di Colli a Volturno, delle Chiese dedicate rispettivamente alla Beata Vergine Maria Assunta e quella dedicata al patrono S. Leonardo. Nella Chiesa madre, il Parroco Don Vincenzo Frino ha tenuto il suo pensiero spirituale su: “la Bellezza da Custodire”. Ha così commentato: “Quando parliamo di bellezza pensiamo subito ad una bellezza basata sull’estetica fisica, ad una bellezza fatta di vestiti all’ultima moda, di cellulari all’ultimo grido, di cose e gadget che valorizzino sempre il nostro aspetto fisico e di egocentrismo. La vera Bellezza da Custodire è quella interiore basata sui valori essenziali della vita: Fede, Famiglia, Amore, Amicizia, Solidarietà, Perdono. La vera bellezza da custodire siamo noi, la nostra vita”.
Le Parrocchie di Scapoli e Castelnuovo, hanno trattato la tematica: “La Bellezza da Donare” il 13 luglio. Dopo una calorosa accoglienza, la suddivisione dei ragazzi in diverse squadre distinte da cappelli di vari colori, dopo una abbondante colazione, Suor Giuseppina e Don Francois si sono alternati nella riflessione spirituale su: “La Bellezza da Donare”.
La visione del filmato relativo alla bellezza da donare ci ha consentito di comprendere fino in fondo come il bello in ogni sua forma scoperta, ricevuta e custodita non possa non condurre e trovare il suo pieno e naturale compimento nella condivisione con il prossimo: nell’aiuto offerto con quotidiano altruismo e gioiosa generosità agli anziani ed a quanti versano in condizioni di estremo bisogno ed indigenza; nel soccorso che diventa ascolto e disponibilità totale e disinteressata verso l’altro, che in noi spera di incontrare parole di conforto e mani pronte a donare senza mai giudicare; nel bene da elargire, per sentirci autentici e fattivi costruttori della sola agape fraterna in grado di dare un senso al nostro essere cristiani. Si è passati quindi ad ammirare la bellezza dei nostri borghi così splendidi eppure così poco valorizzati, la magnificenza di paesaggi naturali, icona stessa di un creato che merita da parte nostra rispetto e salvaguardia, per concentrarci infine sulle straordinarie ricchezze antiche conservate nelle nostre chiese. Si tratta di bellezze dalle molteplici ed accattivanti sfaccettature, che spesso i turisti riescono a scovare e ad evidenziare con l’incanto e la semplicità di chi è avvezzo a godere del piacere della scoperta, mentre noi che dovremmo viverle e respirarle ogni giorno facciamo fatica persino a riconoscerle e ad individuarne l’importanza.
Unico ed impareggiabile è stato l’itinerario percorso attraverso le opere pittoriche dell’artista Charles Moulin, che dai nostri monti trasse mirabilmente discreta ospitalità e fulgidissima ispirazione creativa, per poi concentrarsi sulla presentazione ed illustrazione dello strumento principe della nostra zona: quella zampogna che ci allieta con le sue melodie tipicamente natalizie, ma non solo, regalando alle nostre ed alle altrui comunità i suoni di Novene dalle suggestioni commoventi e senza tempo.
Tutto ciò dovrebbe aver indotto i presenti ad una fondamentale riflessione finale. Ciascuno di noi custodisce nel proprio intimo uno scrigno di bellezze e rarità, che attendono soltanto di poter essere condivise con quanti in vario modo abbiamo la ventura di incrociare lungo il nostro cammino esistenziale. E’ uno scrigno dal quale tirar fuori un disegno, un suono, ma anche un semplice gesto, una precisa sfumatura comportamentale. Noi dunque siamo solo custodi di quanto ci è stato assegnato dai vari e veri attori del mondo e della vita: da Dio, dalla natura, dalla storia, dall’educazione familiare, dalla società. Guai a ritrarre queste nostre bellezze nell’ambito ristretto del nostro esserci. Perché il bello possa aiutarci a crescere ed a rendere proficui i suoi frutti, occorre spalancare i nostri forzieri e trasmettere tutto agli altri, in un reciproco scambio di tesori e meraviglie. La Bellezza da Donare è quella offerta agli altri senza condizioni e senza nulla chiedere in cambio. Sarebbe bello e corretto se tutti abbassassimo le nostre esigenze estetiche superficiali e le aumentassimo per quanto riguarda il modo di essere e operare.
Dobbiamo renderci conto che abbiamo un corpo, ma soprattutto, un’anima, e dobbiamo andare in profondità, e questo è possibile solo se anche noi siamo capaci di raggiungere “il nostro centro”. E più guardiamo dentro di noi, più saremo in grado di vedere all’interno degli altri. E un modo del tutto nuovo che ci spalancherà le sue porte. La bellezza non è del viso. La bellezza è nella luce del cuore (Khalil Gibran).