Riflessione…

celebrazione di sabato 16 novembre 2019

Riflessione in occasione della presenza delle Reliquie del Santo Nunzio Sulprizio nella Parrocchia di S. Giuseppe Lavoratore

celebrazione di sabato 16 novembre 2019

PROGETTO POLICORO – PASTORALE SOCIALE E DEL LAVORO DELLA DIOCESI DI ISERNIA-VENAFRO – MOVIMENTO CRISTIANO LAVORATORI – UNIONE CRISTIANA IMPRENDITORI E DIRIGENTI 

“Può un giovane essere Santo? Può un operaio essere Santo? Anzi più interessante ancora sarà, se riusciremo a scoprire che questo caro nostro eletto non solo fu degno di beatificazione quantunque giovane e quantunque operaio, ma proprio perché giovane e perché operaio.”

Così Papa Paolo VI si rivolse ai Vescovi provenienti da tutti il mondo in occasione del Concilio Vaticano II proclamando Beato il giovane operaio abruzzese Nunzio Sulprizio, la cui breve vita rimane per noi una costante fonte di riflessione.

In questi giorni di presenza in parrocchia delle reliquie del Santo Nunzio Sulprizio molti sono stati gli spunti di riflessione e di preghiera ispirati dalla vita del Santo. Oggi ci sentiamo di riflettere sulle due categorie di persone a cui la vita e la morte di Nunzio Sulprizio sono rivolte: i giovani e i lavoratori. Continua Paolo VI nella sua omelia:

“Nunzio Sulprizio dirà a voi, giovani, (…) come la gioventù non dev’essere considerata l’età delle libere passioni, delle inevitabili cadute, delle crisi invincibili, dei pessimismi decadenti, degli egoismi dannosi; egli vi dirà piuttosto come l’essere giovani è una grazia, è una fortuna. (…) E a voi, lavoratori, questo povero e sofferente vostro collega (…) dice innanzi tutto, come la Chiesa pensi a voi, come abbia di voi stima e fiducia, come veda nella vostra condizione la dignità dell’uomo e del cristiano, come il peso stesso della vostra fatica sia titolo per la vostra promozione sociale, e per la vostra grandezza.”

Ecco, una seria riflessione su queste due categorie di persone risulta ancor più urgente nella nostra piccola realtà cittadina ma potremmo dire piccola realtà regionale.

Stiamo vivendo nella nostra regione, sulla scia di ciò che sta avvenendo in tutto il centro-sud dell’Italia, ad un inesorabile fenomeno di spopolamento giovanile, mai vissuto nella nostra realtà, legato principalmente alla naturale esigenza di trovare lavoro, di realizzarsi in esso e di immaginarsi un futuro migliore.

Gli ultimi dati statistici prefigurano un futuro fatto di un ancora più pesante fenomeno migratorio: nel giro di qualche decennio la popolazione regionale diminuirà di circa un terzo rispetto a quella attuale.

E chi emigra sono soprattutto i giovani con una più solida formazione culturale, coloro che rappresenterebbero, se rimanessero qui, la futura classe dirigente di questa terra.

Questa problematica si intreccia chiaramente con quella della mancanza di lavoro: molte imprese di una certa importanza hanno chiuso i battenti e nulla sembra prospettarsi all’orizzonte in termini di una rinnovata politica industriale che possa risollevare il tessuto produttivo di questa realtà.

E spesso il lavoro che c’è è povero, mal retribuito, disumano. Proprio come il lavoro del nostro Santo Nunzio Sulprizio.

Diceva ancora Paolo VI che il lavoro ha bisogno “di protezione, di assistenza e di aiuto per essere libero ed umano, e per consentire alla vita la sua legittima espansione”.

La vita del Santo Sulprizio richiama ciascuno dei credenti: chi è impegnato nella cosa pubblica direttamente ma anche chi è impegnato nel sociale, chi dirige una azienda (qui stasera abbiamo rappresentanti del progetto Policoro, del Movimento Cristiano Lavoratori e dell’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti) a promuovere una dimensione umana del lavoro e, come affermava anche Paolo VI, senza “privare la vita del lavoratore della sua superiore nutrizione ed espressione spirituale, ch’è la preghiera”.

La presenza qui stasera delle reliquie del Santo Sulprizio, la sua vita e le sue opere di umanità, sollecitano chiunque abbia ruoli di responsabilità a farsi carico di promuovere nuove e migliori occasioni lavorative per i nostri giovani attraverso un ripensamento delle vecchie politiche industriali, agganciandosi ai cambiamenti in atto nel complesso e variegato mercato mondiale, promuovendo nuovi modi di fare impresa più attenti alla persona, alla sua umanità, alla sua dignità, alla sua spiritualità, più attenti alla famiglia, ai tempi di chi non ce la fa, di chi è sofferente. Per questo abbiamo bisogno di una classe dirigente competente che sappia interpretare le cause della situazione che stiamo vivendo e che sappia dare una risposta adeguata alle tante difficoltà che stiamo vivendo.

I fatti purtroppo sembrano andare in un’altra direzione; ma proprio per questo è giunto il momento per ciascuno di noi, con l’aiuto del Santo Nunzio Sulprizio, di impegnarsi nella promozione di politiche che sappiano mettere l’uomo al centro di ogni iniziativa di progresso e sviluppo.

Da ultimo nel nostro piccolo, nella nostra Diocesi, insieme ad una serie di associazioni e movimenti, stiamo promuovendo per i giovani in cerca di occupazione un luogo di discernimento sulle diverse possibilità che il mercato del lavoro offre creando un punto di incontro tra domanda e offerta lavorativa ma anche un luogo di promozione di nuove iniziative imprenditoriali.

Ecco, per tutto questo Preghiamo Santo Nunzio Sulprizio di darci la forza fisica e morale per raggiungere tale piccolo ma importante obiettivo nella consapevolezza che ciascuno di noi deve fare la sua parte per la costruzione di una società migliore, più prossima allo sviluppo umano integrale delle nuove generazioni.