Martedì 14 gennaio 2020 –
La Pastorale Liturgica oggi: identità’, percorsi, sfide
L’incontro col prof. Luigi Girardi, liturgista e preside dell’Istituto di teologia pastorale di Padova.
don Francesco Bovino
Dopo la pausa natalizia, sono ripresi gli incontri mensili di Formazione Permanente del clero della diocesi di Isernia-Venafro. Mons. Camillo Cibotti ha chiamato a raccolta il suo presbiterio per parlare della vita liturgica del sacerdote e delle comunità a lui affidate.
Tema dell’incontro, che si è tenuto martedì 14 gennaio nel salone della parrocchia di “S. Giuseppe Lavoratore” ad Isernia, è stato “ La Pastorale Liturgica oggi: identità, percorsi, sfide”. Alla presenza del vescovo e di tutti i sacerdoti e i religiosi della diocesi, è stato chiamato a parlare il noto liturgista don Luigi Girardi, docente ordinario presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di S. Giustina (Padova), di cui attualmente è anche Preside e che insegna anche teologia liturgica e sacramentaria presso la Facoltà Teologica del Triveneto, nella sede di Verona .
Nel suo intervento il relatore ha innanzitutto illustrato il significato profondo del rinnovamento liturgico inaugurato dal Concilio Vaticano II e che sta sempre più cambiando il volto della Chiesa nella sua azione pastorale. I cambiamenti attuati nel Vaticano II, infatti, pur nel rispetto delle norme liturgiche, mostrano ai fedeli un nuovo stile adatto alla chiesa di oggi. Citando la costituzione dogmatica “Sacrosanctum Concilium” don Girardi ha affermato che “si può dire che lo Spirito Santo continua ancora oggi a passare nella Chiesa e lo fa anche attraverso i riti e i libri liturgici”.
“la Liturgia – ha spiegato – insieme alla Sacra Scrittura, è la prima fonte dello Spirito cristiano poiché non è opera nostra ma di Cristo e della sua Chiesa. Entrambe costituiscono due cardini insostituibili per la vita cristiana”.
Don Girardi ha, poi, continuato la sua relazione spiegando ai presenti “cosa offre” e “cosa chiede” la Liturgia a ciascun fedele, a cominciare, ovviamente, dal sacerdote che l’amministra.
Da una parte, infatti, “essa si prende cura del popolo di Dio offrendo l’espressione diretta della Fede nella quale il credente riconosce il primato di Dio con parole e gesti appropriati che ci fanno sperimentare Dio e sentire la sua presenza. Inoltre, essa permette ai cristiani di esprimere la propria risposta di fede e progredire nella vita della grazia”.
Tuttavia, allo stesso tempo, la Liturgia richiede al cristiano di essere attivo e partecipe nella vita pastorale. “Sacerdoti, diaconi, animatori e semplici fedeli – ha concluso don Girardi – fanno tutti parte dell’opera di Dio. Senza cadere nel protagonismo o nel ‘leaderismo’ tutti sono componenti essenziali della vita della Chiesa, ciascuno col suo carisma sempre docili allo stesso Spirito Santo, affinchè si possa parlare veramente di chiesa in uscita, attenta alle nuove sfide e ai bisogni dell’uomo di oggi”.
Al termine della conferenza, dopo le opportune domande e approfondimenti, ha preso la parola Mons. Camillo Cibotti per presentare alcuni aspetti importanti della prossima Visita Pastorale che in quest’anno 2020 vedrà la sua prima fase amministrativa e che culminerà, l’anno successivo 2021, nella vera e propria visita del vescovo alle parrocchie di tutta la diocesi.
Per sensibilizzare i fedeli a questo evento di grazia, il vescovo ha promulgato il testo di una preghiera di preparazione alla visita pastorale ispirata alle parole del Sommo Pontefice San Paolo VI, invitando i parroci alla sua recita in ogni celebrazione eucaristica comunitaria.