Dal campus dei “Giovani con le scarpe” grandi segni di speranza

I “Giovani con le scarpe” si sono ritrovati per un ritiro di 3 giorni a Castel San Vincenzo, sul tema: “Io, Dio, gli altri”. Dalla loro viva voce sentiamo com’è andata!

Ho partecipato per 3 giorni al campus “Io, Dio e gli altri”. Un’esperienza piena di gioia e molto divertente, ma significativa e importante che mi ha colpito. Siamo stati come una famiglia e abbiamo fatto molte attività a partire dal Bibliodramma, laboratori, giochi serali… e anche attività più semplici come pasti in comune… i “Giovani con le scarpe” sono un gruppo davvero unito e coinvolgente.

(Maria)

Questi 3 giorni sono stati per me molto importanti e bellissimi perché mi hanno fatto scoprire parti di me che non conoscevo. Sono stati giorni passati in compagnia con gli amici, me stessa e Dio. Ho imparato ad esprimere il meglio di me, a socializzare con tutti, a restare fino a tarda notte con gli amici, a conoscere pian piano Dio… Attraverso il Bibliodramma sono riuscita a percorrere tutta la parte interna di me, ma soprattutto a dialogare ed esprimere la propria opinione con gli altri. è stata tutta un’esplosione di emozioni, di gioia, dai balletti mattutini alle litigate nelle camerate… Grazie a tutti per i sorrisi, e spirito di gioco, la collaborazione e i momenti di fede. Auguro a tutti di vivere un’esperienza come questa, indimenticabile ed unica.

(Lorenza)

Vorrei partire da una domanda che Don Enzo ha deciso di porci: cosa ti rimarrà di questi giorni? Mi sono passate veramente una serie di immagini che spero non dimenticare: le risate, le litigate, le conversazioni fino a notte tarda e momenti di condivisione. Momenti che hanno lasciato il segno, che hanno aperto ferite e che hanno reso più rapida la nostra conoscenza. Sono felice delle nuove conoscenze, ma ancor di più di aver approfondito e fortificato le vecchie amicizie. Non sono in questo gruppo da molto tempo ma mi sento parte integrante, mi sento accettata e compresa. Non so se a qualcuno rimarrà qualcosa di me, ma posso assicurare di aver preso un pezzo di ognuno di queste bellissime persone.

(Elena)

Questi 3 giorni mi sono serviti per conoscermi e conoscere chi mi sta intorno. È stato tutto una nuova scoperta, anche le persone che conosco da anni. Ho imparato a fidarmi di più, a comunicare in modo differente, a condividere qualsiasi cosa. Ho avuto l’opportunità di staccare completamente dalla quotidianità e dalle distrazioni di tutti i giorni. Ho staccato lo sguardo da terra, ho alzato la testa e mi sono emozionata di fronte a cielo stellato più bello che abbia mai visto. Circondata dal creato, dai miei amici, sono riuscita a mettere da parte le cose tristi, i pensieri negativi e a d’impegnarmi per davvero in qualcosa. Ognuna di queste persone senza probabilmente neppure sospettarlo, mi ha migliorato la giornata. Un sorriso, una confidenza, un complimento, una richiesta d’aiuto: ogni gesto è importante. Le mattinate passate insieme a scavare nel profondo delle cose, a sviscerare le più nascoste emozioni, sono state importanti per conoscersi e conoscere più a fondo e a meravigliarsi in ogni istante della scoperta. Per l’ennesima volta, ho avuto la conferma di cos’è ciò di cui voglio far parte.

(Chiara)

Queste sono state tre giornate che sono servite per trasformare i “Giovani con le scarpe” nella versione definitiva. Ciò è stato possibile grazie al gran gruppo che siamo diventati; un gruppo che ogni anno cresce di numero e che ogni volta tira fuori il meglio di ogni persona, sono felice di poter considerare questo gruppo una grande “famiglia”. Siamo stati poi aiutati e ispirati da un luogo bello ed a contatto con la natura: il Monastero di Castel San Vincenzo, che ci ha ospitato. Sono felice per queste tre giornate che, oltre a molto divertimento, hanno portato un ulteriore rinnovamento al gruppo.

(Gianmarco)

In questi giorni a Castel San Vincenzo ho fatto tante amicizie e mi sono divertito. Tra le varie attività che facevamo, mi ha colpito un gioco che consisteva nel prendersi cura di una persona in particolare; inoltre mi ha colpito molto l’esperienza del Bibliodramma.

(Giuliano)

Questi 3 giorni a Castel San Vincenzo sono stati bellissimi. Ho conosciuto nuovi amici con i quali mi sono divertito tanto tra balli e canti, così come durante il laboratorio chiamato “Bibliodramma”.

(Andrea)

Beh, che dire! Queste 2 giornate passate a Castel San Vincenzo sono state bellissime perché abbiamo riscoperto il valore dell’amicizia. Abbiamo anche approfondito il valore della fede. #artepovera #nonmollà #giancarlo

(Giancarlo)

In questi giorni ho sperimentato diverse emozioni, tra cui una sensazione di spensieratezza e di sollievo. Conoscendo nuove persone con caratteri diversi e molti modi pensiero, tra i vari temi, nella terza giornata abbiamo trattato una tematica riguardante gli altri intitolata: “chi sono gli altri”. Qui ho capito molte cose su me stesso e su chi avevo intorno, cose importanti, valori fondamentali per essere un buon gruppo e un’ottima squadra, scoprendo il mio ruolo in questa realtà. È stato un momento fondamentale specialmente per il mio futuro in questo gruppo riuscendo a vedere molte strade da intraprendere e opportunità per far crescere la conoscenza di noi.

(Jhonatan)

Nei 3 giorni trascorsi nel dormitorio adiacente il Monastero Benedettino di Castel San Vincenzo siamo stati tempestati da emozioni contrastanti che unite alla compagnia dei “Giovani con le scarpe”, hanno contribuito a farci passare giornate indimenticabili che sicuramente ci porteremo tutti dentro di noi nel tempo. Al divertimento abbiamo dovuto anche cooperare per permettere alla mini-società di poter sussistere. Inoltre abbiamo dovuto lavorare per poter permettere l’obiettivo che ci eravamo prefissati, ovvero quello di avere una crescita verticale dei “Giovani con le scarpe” sia come gruppo di amici e sia come movimento cattolico.

(Lorenzo)

Dall’1 al 3 settembre sono stata coinvolta in un progetto favoloso con un gruppo di persone speciali. Questo progetto consisteva in un ritiro spirituale dove abbiamo trattato tre temi molto importanti: “Chi è Gesù?”, “Chi sono io?”, “Chi sono gli altri?”. Spesso queste domande vengono date per scontato, ma vi posso dire che io solo in questi giorni ho capto il loro vero significato. Ho potuto capirlo grazie ai miei amici, ma in particolar modo grazie a Don Enzo che ci ha proposto molte attività interessanti. Quella che mi ha affascinato di più è stata il Bibliodramma, che è un vero riadattamento della Bibbia per i giovani e che coinvolge tantissimo. Però non è stato solo questo… abbiamo avuto delle bellissime testimonianze dalle suore dell’Abbazia. Ci hanno raccontato la loro vocazione ed è stato un momento davvero toccante. A parte queste bellissime esperienze ho trascorso dei momenti fantastici con delle persone davvero, e ripeto, davvero speciali. Questa esperienza mi ha fatto scoprire non solo un lato di me che fino ad ora non avevo mai visto formato da tanta gioia, ma ho anche scoperto il vero valore dell’amicizia e della collaborazione. Anche se il tempo era poco mi sono divertita tantissimo tra attimi di meditazione e di risate. Di questa esperienza non scorderò nulla perché ogni minuto è stato fondamentale. Auguro vivamente a tutti di vivere un’esperienza così.

(Maria)

In questa esperienza mi sono sentita molto bene, sono stata felice, ho conosciuto persone molto speciali, con alcune non ci ho legato molto perché c’è stato poco tempo, ma so che ci sarà altro tempo per farlo. Non mi scorderò di questi 3 giorni, le risate, i canti e le battute non adatte, ma che fanno ridere lo stesso. Mi sono innamorata di questi giorni, di tutte le persone che ho conosciuto, ho capito l’importanza di stare in gruppo, il vero significato dell’amicizia. Da qui mi porterò tante emozioni.

(Sofia)

Questa nuova esperienza mi ha permesso di scoprire e conoscere alcuni aspetti della mia persona che prima d’ora non avevo mai notato. Il confronto e la condivisione con gli altri, durante le varie attività svolte, mi ha consentito di vivere realmente la frase di San Paolo (letta in questi giorni): “Siamo le membra di Cristo”. In effetti ci siamo resi conto di quanto siamo diversi gli uni dagli altri, proprio come le parti del corpo, e al tempo stesso di quanto sia bella questa diversità che arricchisce il gruppo. L’invito ad immedesimarci nei personaggi che abbiamo incontrato in alcuni passi del Vangelo mi ha consentito di capire, come non mai, che Gesù ha per ciascuno di noi una specifica parola, un invito, una domanda da rivolgerci. Rispondere e accoglierla non è per nulla semplice ma, come durante altre esperienze vissute negli anni passati, anche questa volta non posso non ringraziare don Enzo che, guidato dallo Spirito Santo, ci ha dato le chiavi per farlo.

(Michela)

Un’esperienza da rifare. Un gruppo è fatto per stare insieme. Questi 3 giorni sono serviti non solo a solidificare molti rapporti, ma ad incoraggiarne altri che non mi sarei mai aspettata. In soli 3 giorni mi sono accorta di aver giudicato moltissime persone solo dall’esterno senza preoccuparmi troppo di approfondire la conoscenza. Questa esperienza mi ha aiutato ad abbassare le mie difese e a capire che molte persone nonostante la loro facciata da cattivi, nascondano invece nel cuore una bontà d’animo mai vista che hanno solo paura di mostrare alle persone sbagliate. Stare insieme fortifica non solo la persona, ma anche il cuore.

(Alessia)

In questi 3 giorni sono stato molto bene, mi è piaciuto stare con vecchi amici e fare conoscenza con alcuni dei nuovi. Il Bibliodramma che abbiamo fatto di mattina mi è piaciuto molto, perché mi ha suscitato molte domande personali e profonde. Mi fa sempre molto piacere incontrare le persone con cui ho condiviso molti momenti felici e spensierati, ovviamente non sono mancati i dissapori e gli scontri, ma alla fine abbiamo sempre risolto proprio come fa una famiglia.

(Marcello)

“Io… Dio… gli altri” è un’esperienza da fare, non ci sono dubbi! Un campus residenziale durante il quale abbiamo passato 3 giornate insieme, all’insegna dell’amicizia tra ragazzi, e dell’amicizia con Gesù. Abbiamo trattato vari temi con la metodologia del Bibliodramma, catechesi, pasti autogestiti, uscite, testimonianze, giochi… tutto questo mi ha insegnato molto, mi rimarranno molte cose impresse nella mente e nel cuore. Sono grato al Signore per aver avuto questa opportunità.

(Manuel)

Questo campus è stata l’esperienza più bella che abbia mai vissuto e continuo a vivere. Quest’ultima mi ha cambiata in meglio e continua a farlo ogni volta che facciamo le attività; queste vuoi o non vuoi ti lasciano un segno che può essere un insegnamento, un modo diverso di pensare. L’esperienza con i “Giovani con le scarpe” trasmette valori come la condivisione, il rispetto reciproco, l’amore per il prossimo, l’amicizia, l’accettare anche il diverso. Nel nostro gruppo una delle regole è quella di non giudicare; può sembrare una cosa banale, ma chi entra nel gruppo capisce che può sentirsi libero di esprimere le proprie opinioni, di essere se stesso, di esprimere la propria fede… ed è questa la cosa più importante: il sentirsi liberi. È un treno che parte con una buona dose di incertezza, paura, ma camminando insieme ad altre persone tutto questo si trasforma in voglia di fare, di stare insieme, di sicurezza, di consapevolezza… impari a conoscerti e a conoscere. Un viaggio all’inizio del quale parti con una valigia mezza vuota e, piano piano, si riempie di insegnamenti e valori. Non sai dove ti porta questo treno, non sai alla prossima tappa cosa ti aspetterà, ma nel cuore sei certo che sarà qualcosa di indelebile.

(Donna)

In questi tre giorni mi sono divertita tantissimo e ho conosciuto persone nuove. Abbiamo fatto tantissime attività la mattina che potrebbero servirci in futuro, come ad esempio il primo giorno che ho imparato ad ascoltare di più me stessa che gli altri, cosa che prima mi spaventava tantissimo; mentre l’ultimo giorno ho capito tantissimo il valore di essere tutti “insieme”, cosa che prima non facevo perché mi isolavo dagli altri perché avevo paura di essere giudicata da altre persone. Mi porterò a casa tanti insegnamenti e voglio ringraziare tutti perchè mi hanno fatto divertire, conoscere meglio le persone che prima non mi stavano tanto simpatiche.

(Julia)

Appena mi hanno invitato a partecipare a questa esperienza avevo timore di non trovarmi bene con nessuno, quindi di non essere a mio agio. Invece arrivato il giorno della partenza ho trovato coraggio e sono partita con la consapevolezza di essere semplicemente me stessa. Dal primo giorno ho trovato persone pronte ad accogliermi, dal secondo giorno anche durante le attività mi sono trovata bene.

(Vincenza)

In questi giorni ho seguito un percorso importante, conoscendo molte persone e provando nuove emozioni. Ho colto al volo il significato di conoscenza e giudizio. Ho capito che non bisogna giudicare prima di non conoscere una persona, che bisogna dare del tempo alle persone per aprirsi. È  vero, tre giorni sono molto pochi per poter conoscere una persona, ma vuoi o non vuoi qualcosa te la insegna sempre. Ho imparato che i grandi gesti non sempre possono essere apprezzati, mentre sono i piccoli gesti che fanno una differenza enorme come ad esempio il “come hai dormito questa notte?”, i gesti spontanei, quelli che non ti aspetteresti mai, soprattutto da una persona che non si conosce o che a stento dice “ciao”. Ho imparato, o meglio sto cercando di imparare ad accogliere le persone nella mia vita, anche con la consapevolezza che un giorno potrei non rivederle più quelle persone. Ho imparato a tenere la calma quando mi viene fatto un torto… alla fine il dialogo risolve sempre tutto. Ho imparato il significato della parola “collaborazione”, aiutare nel momento del bisogno anche quando non ci viene chiesto. Ho imparato ad essere più responsabile e ordinata. Ma soprattutto ho imparato a tenere la porta del mio cuore sempre aperta a qualsiasi esperienza, anche a cose che non avrei immaginato fare.

(Daria)

Anche se sono stati solo 3 giorni, quest’esperienza mi ha cambiata e naturalmente in modo molto positivo. Ho imparato ad apprezzare le piccole cose. Ho imparato che non bisogna dare nulla per scontato perché i piccoli gesti fanno davvero la differenza. Ho imparato che instaurare dei rapporti è molto importante e grazie ad essi impariamo sani valori. Ho imparato che bisogna conoscere appieno noi stessi per capire davvero chi siamo. In questi giorni di convivenza con gli altri ho capito che bisogna sempre fare lavoro di squadra e che è importante dividersi le proprie responsabilità… abbiamo lavorato tutti insieme e sembrerà strano ma ho imparato persino a cucinare!! Ho soprattutto riscoperto importanti valori come quello dell’amicizia che prima sottovalutavo.  Abbiamo condiviso tantissimi momenti insieme, sia belli che brutti e naturalmente non sono mancate le risate e nemmeno le litigate!! Ero molto titubante riguardo questa esperienza ma invito chiunque a viverla come l’ho vissuta io: condividendo la mia quotidianità con gli altri. Abbiamo riso, giocato, pregato e persino ballato… dopo l’incontro con le suore ho imparato che non bisogna mai avere dei pregiudizi perché delle volte sono falsi. Normalmente una persona si aspetta di trovare in un convento delle persone silenziose, invece loro sono state molto gentili, premurose e soprattutto simpatiche. Auguro a tutti di provare quest’esperienza perché è molto costruttiva e insegna tantissimi valori ad oggi trascurati.

(Marika)

Ricordo perfettamente questi 3 giorni d’estate, che posso definire una delle esperienze più divertenti e piacevoli della mia vita. Ho avuto l’onore più che il piacere, di partecipare a questo campus che in pochissimo tempo è riuscito ad inondarmi di emozioni diverse. “Io… Dio… e gli altri” non è un semplice campus, ma ritengo che sia una vera e propria svolta per la propria persona e della concezione di chi e cosa ci circonda. Delle volte diamo tutto per scontato, senza renderci lontanamente conto di quanto siamo fortunati e quanto dovremmo essere grati a Gesù per ciò che quotidianamente ci dona, ma anche per il regalo più bello e prezioso che possiamo ricevere: la vita. In questo campus ho avuto l’opportunità di conoscere persone nuove, scrutare diverse sfaccettature su tematiche molto importanti, mi sono messa in discussione e ho riflettuto su domande che non mi ero mai posta prima. Posso dire di aver appreso molti valori, fino a poco a me ignoti. Non dimenticherò mai quelle serate passate a cantare a squarciagola; quelle serate in cui dopo una bella mangiata ci mettevamo in cerchio a giocare e ridere fino a perdere il fiato; quelle serate trascorse a parlare sotto una pioggia di stelle; quelle mattine nelle quali ballavamo senza sosta fino allo sfinimento; quei momenti in cui ci ritrovavamo tutti in cucina a cucinare e pulire, e non era mai un peso, perché nell’aria si respirava allegria e tanta tanta collaborazione. Di questi giorni non mi porto solo i momenti di felicità e pazzia, bensì anche quelli di serietà e riflessioni, in cui posso dire di aver trovato la vera “me”, che non avevo mai conosciuto così a pieno prima. Ho avuto modo di conoscere nuovi insegnamenti di Gesù racchiusi nel Vangelo, che mi hanno aperto un mondo davanti e mi hanno guidata verso un nuovo viaggio del quale non conosco la destinazione. Mi sento privilegiata, perché mi sono stati donati momenti del valore inestimabile che custodirò nel cuore per tutta la vita. Noto un netto cambiamento tra come ero prima e come sono ora, dopo aver vissuto questa magnifica esperienza, che mi ha maturata e fatta crescere molto. Mi auguro che in futuro potrò vivere nuovamente esperienze di questo tipo e prego affinchè altrettanti giovani possano farle.

(Anna)

Nei prossimi mesi tante novità, per coltivare sogni, per crescere e arrivare lontano. Per chi vuole seguirci su Instagram: giovaniconlescarpe. A presto