Dal 14 al 16 marzo a Londra si è tenuto un evento di portata internazionale, chiamato “Alpha Collective”, al quale hanno partecipato oltre duecento persone in rappresentanza di parrocchie, comunità e diocesi, di tutto il mondo. C’eravamo anche noi, selezionati per aver avviato nel 2021, diverse iniziative online per la diffusione di Alpha e della sua mentalità evangelizzante.
È stata un’esperienza forte, intensa ed arricchente. Ho visto concretizzarsi la frase “Alpha è una cultura, uno stile di vita” (che spesso ripetiamo) nei piccoli gesti delle persone incontrate e nei momenti vissuti. In modo particolare, nell’accoglienza dei giovani, pieni di gioia e di entusiasmo, all’ingresso delle chiese, nella fantastica ospitalità, nella fitta rete di persone che cooperano tra loro e nell’ascolto dell’altro.
L’esclamazione: “Che bello essere cristiani!” (pronunciata in questi giorni) racchiude il clima di unità e di forte senso di fratellanza respirato in quest’esperienza.
Sì perché, soprattutto nei momenti di preghiera e di worship, a prescindere dal proprio credo, dal Paese di provenienza e dalla lingua parlata, una sola voce si è innalzata al Padre.
Delle tante riflessioni ascoltate in questi giorni, mi ha particolarmente toccata quella di Dan Blythe (direttore di Alpha Youth), il quale ha affermato: “Il Vangelo non cambia, è sempre lo stesso, ma bisogna cambiare il modo di annunciarlo perché la società cambia”.
Mi auguro che tali parole non saranno solamente un bel ricordo, ma che, come comunità, riusciremo a dar loro vita.
La nostra esperienza a Londra è stata l’occasione propizia anche per mettere a punto i preparativi dell’ALPHA YOUTH CAMP che vivremo quest’estate nella nostra diocesi, a Macchia d’Isernia, dal 31 luglio al 7 agosto, per continuare questa fantastica avventura che vedrà in noi giovani nel ruolo di protagonisti.
Michela Castaldi