S. Lucia, un modello per i nostri giovani

L’accorato appello di Mons. Cibotti ai giovani presenti alla festa di S. Lucia sulla montagna di Miranda

Lucia, un modello per i nostri giovani

L’accorato appello di Mons. Cibotti ai giovani presenti alla festa di S. Lucia sulla montagna di  Miranda

L’ultima domenica di agosto è ormai un appuntamento tradizionale per gli abitanti di Isernia e dintorni che si ritrovano sulla montagna di Miranda per celebrare la festa di S.Lucia che, secondo la tradizione, sarebbe apparsa in una grotta proprio in quel luogo.

La festa di quest’anno è stata allietata dalla presenza del vescovo di Isernia-Venafro Mons. Camillo Cibotti il quale ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica delle ore 12,00. Presente alla cerimonia una platea di centinaia di pellegrini giunti in quel luogo (molti di loro a piedi) su quegli splendidi prati per trascorrere una piacevole giornata all’aria aperta e per venerare la santa martire.

A tutti loro si è rivolto Mons. Cibotti sottolineando le virtù eroiche della santa siracusana e la fede che l’ha spinta a dare la vita per testimoniare il vangelo.

Ma un’attenzione speciale il presule l’ha dedicata ai giovani presenti ai quali ha voluto indicare Santa Lucia come un esempio ancora attuale di vita cristiana e un modello di santità giovanile. Rivolgendosi a loro il vescovo li ha esortati a crescere come lei nella fiducia in Dio.

“Essere credenti – ha detto – significa fidarsi  di Dio e non presumere di fare tutto da soli. Noi possiamo fare tutto se Dio è con noi. La vita di Santa Lucia ancora oggi è un esempio vivo per noi, soprattutto per i nostri giovani”. Poi, si è rivolto proprio a loro con tono confidenziale.

“Voi ragazze che siete qui teneteci alla vostra persona, alla vostra identità di donne, sappiate valorizzare la vostra personalità senza cadere nel tranello di vedere la vostra vita solo attraverso la vostra fisicità. Anche voi, ragazzi, andate al di là dell’aspetto esteriore. Il valore di una persona non è nel suo aspetto esteriore. Le maschere nascondo a volte delle brutture che ci possono portare a commettere i più gravi errori della nostra esistenza”.

Ai ragazzi ha, quindi, proposto l’esempio di Lucia che ha dimostrato un grande coraggio ed una maturità estrema nella scelta di fede. “Guardiamo, dunque, all’autenticità di questa ragazza – ha continuato il vescovo – . Il suo nome ci ricorda di essere luce per i nostri tempi, luce per la nostra vita. Quant’è importante, carissimi giovani, che la vostra vita sia luce, che guardando voi ci sia ancora la speranza di pensare e di credere nel futuro. E’ questo che non dovete mai dimenticare nonostante che il nostro mondo consumistico vi attragga sempre di più e vi faccia ritenere che le cose superflue siano le più importanti a discapito di quelle più grandi e difficili da conquistare ma che sono gli unici valori e le uniche ricchezze che rimangono”.

Mons. Cibotti ha, quindi, concluso il suo pensiero riferendosi al brano del vangelo domenicale.

“Il vangelo di oggi ci ricorda che per andare in paradiso bisogna passare per la porta stretta che è sempre aperta ma che ci chiede di spogliarci di tutto abbandonando i fronzoli, le cose superflue, la ricchezza sfrenata, la ricerca affannata del piacere a tutti i costi, corazze che ci impediscono di essere vere creature di Dio”. E come esempio, il vescovo ha fatto una simpatica postilla.

“Vedete com’è stretta l’entrata della grotta che sta davanti a questa cappella? Ci possono passare solo i bambini! Una metafora della porta stretta verso il regno dei cieli che, come disse Gesù, è riservata a chi si fa come un bambino! Tutti possiamo entrare per questa porta stretta. Lucia c’è riuscita e non era un’extraterrestre ma una ragazza come voi che ha saputo scegliere la parte migliore della sua vita”.

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