Insegnanti di religione allo specchio

Si è tenuto ad Isernia il Corso di Aggiornamento per i docenti di Religione Cattolica della diocesi

Insegnanti di religione allo specchio
Si è tenuto ad Isernia il Corso di Aggiornamento per i docenti di Religione Cattolica della diocesi

don Francesco Bovino

“Strategie comunicative e gestione del conflitto”. E’ stato questo il tema affrontato dall’annuale Corso di Aggiornamento per gli insegnanti di Religione Cattolica organizzato dall’Ufficio Scuola Diocesano, che si è tenuto nei giorni scorsi nei locali della parrocchia “Sacro Cuore” di Isernia.
Per parlare di questo importante argomento è stato invitato in diocesi il Prof. Domenico De Rosa, esperto Counsellor Educativo Relazionale ad indirizzo Analitico Transazionale, con il quale si sono confrontati tutti i docenti IRC di ogni ordine e grado, comprese molte religiose ed educatrici delle scuole paritarie che operano sul territorio della diocesi. Si è trattato di una due giorni davvero innovativa che ha riscosso tra i presenti un grande interesse proprio a partire dalle metodologie utilizzate e proposte come strategie educative.
Il prof. De Rosa, seguendo l’approccio Analitico Transazionale, oggi così in voga nella scuola italiana, ha invitato tutti i docenti a riflettere sull’utilità di una buona comunicazione scolastica e sull’importanza dell’ascolto degli alunni. Una buona comunicazione a scuola ha non solo un valore di prevenzione delle difficoltà adolescenziali ma è anche una premessa indispensabile per il raggiungimento di positivi risultati nell’insegnamento e nell’apprendimento. Il bisogno di un dialogo più aperto è molto sentito oggi, sia dagli studenti sia dai loro insegnanti. I primi apprezzano i docenti che non solo sono competenti nella loro materia e in grado di trasmettere con metodi efficaci i contenuti dell’insegnamento, ma che sono anche in grado di entrare in una relazione comunicativa positiva, senza difendersi dietro lo schermo del ruolo. I secondi si rendono conto dell’utilità di una buona capacità di comunicazione con la classe e con i singoli studenti, abilità che oggi è affidata esclusivamente alla sensibilità e al talento individuali. Non c’è infatti nessuna formazione dei professori delle scuole medie inferiori e superiori sulla psicologia dei loro studenti, che li aiuti nella comprensione dei loro problemi o delle complesse dinamiche della classe e ad affrontare le difficoltà che quotidianamente interferiscono con l’attività didattica.
Tra i valori che il prof De Rosa ha proposto agli insegnati ci sono anzitutto quelli di una visione positiva di sé, degli altri e della vita, l’autonomia individuale, il concetto di responsabilità e di cambiamento. E’ stato importante partire dal primo assunto dell’Analisi Transazionale (AT): “Ogni persona è OK” . Adottato in ambito scolastico questo cambia tutto il rapporto tra docente e alunno. Il professore non è visto solo come un tecnico della didattica che deve valutare le competenze dell’allievo ma come un educatore che ha di fronte a sé una persona di cui prendersi cura per sviluppare armonicamente le proprie potenzialità. Questo riporta al concetto di autostima da una parte e di accettazione delle differenze interpersonali dall’altro, a cui si correlano la centralità e responsabilità della persona. Molto importante, poi, anche il secondo assunto dell’AT sottolineato dal relatore: “Ognuno decide il proprio destino”. Il prof De Rosa ha spiegato come questo esprime l’aspirazione a rendere le persone innanzitutto consapevoli e responsabili delle proprie azioni per potere effettuare le proprie scelte e cambiamenti quindi divenire attori della propria crescita. A rendere possibile questo processo educativo interviene la metodica del “Counseling”, che soprattutto nella scuola italiana sta entrando come pratica che si pone obiettivi di educazione alla salute e prevenzione, più che quelli di sostegno alla didattica e ai processi educativi.
Il counseling agisce soprattutto rafforzando la consapevolezza individuale sui problemi, che è una delle principali vie attraverso cui opera la prevenzione, accanto alla promozione di condizioni sociali, economiche e ambientali che favoriscano la salute e all’incoraggiamento del ricorso al sostegno psicosociale nei servizi. Il prof. De Rosa, ha, quindi, concluso sottolineando l’importanza del dialogo, come processo attraverso il quale gli individui sono aiutati a definire obiettivi, prendere decisioni e risolvere problemi in rapporto a difficoltà personali, sociali, educative.